Esperienze di viaggi alla ricerca dell’avventura 2016

Il gruppo Avventura Trekking presenta
Esperienze di viaggi alla ricerca dell’avventura
Serate di proiezione di diapositive e video – diciassettesima edizione
Presso Villa Montalvo, Via di Limite – Campi Bisenzio ore 21:30
– 6 MAGGIO 2016
Natura quieta e silenziosa.    Il fascino della montagna  invernale
Racconto per immagini di scalate su ghiaccio

Video-proiezione digitale a cura di
Stefano Cambi
– 13 MAGGIO 2016

Viaggio in Nagaland (India)

Camion, biciclette, risciò, fatiscenti imbarcazioni per trasportare come Caronte Umanità e mezzi d’ogni tipo sull’altra sponda del sinuoso Brahmaputra, che come un sacro mandala nasce nel cuore dell’Asia per poi confluire dopo 2000 km nel Sacro Gange, sono stati i nostri molteplici vettori in un India ancora addormentata

Video-proiezione digitale a cura di
Antonio Porcelli

– 20 MAGGIO 2016
Dolomiti patrimonio mondiale dell’ umanità
Serata di intento principalmente culturale che illustra  i motivi per i quali le Dolomiti sono state dichiarate dall’Unesco “Patrimonio dell’ Umanità”.
Una delle missioni dell’Unesco consiste nell’identificazione, protezione, tutela e trasmissione alle generazioni future dei patrimoni culturali e naturali del mondo. Nelle Alpi ci sono 17 siti del Patrimonio Mondiale; 4 di essi sono siti Patrimonio Naturale, uno di questi è l’area dolomitica. È quindi evidente il grande interesse di questa eccezionale zona dell’Italia.
Video-proiezione digitale a cura di  Sergio Pacinotti

CORSICA 02-03-04-05 giugno 2016

CORSICA 02-03-04-05 giugno 2016  

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La Corsica per i suoi scenari di mare, monti e le sue incantevoli città è un paradiso sia per gli escursionisti che per i turisti; entrambi vi possono passare un’indimenticabile vacanza. La nostra intenzione è quella di dare un assaggio delle innumerevoli possibilità escursionistiche di questa stupenda isola. Non si tratta perciò di una vacanza turistica ma di una gita di carattere prevalentemente escursionistico, e si richiede ai partecipanti un buon spirito di adattamento, dato che il pernottamento sarà in bungalow o in appartamenti nel villaggio montano di Calacuccia alle pendici del monte Cinto.

1°giorno

Il primo giorno iniziamo con un trekking nella zona nel Deserto degli Agriates (area protetta di 5000 ettari, fatta di rocce calcaree e macchia mediterranea, abitata solo da qualche pastore).

Il nostro percorso ad anello parte dalla spiaggia dell’Ostriconi, che si trova a nord di Calvi, all’inizio del Deserto degli Agrieti.  Questa bella spiaggia di sabbia, lunga circa 700 metri, con qualche duna, è una delle spiagge più selvagge della Corsica. Si tratta di un tranquillo percorso ad anello di 3 h (400m dislivello) con ritorno alla spiaggia. Finita l’escursione riprendiamo il pullman per dirigerci nell’ interno dell’isola, presso Calacuccia, caratteristico villaggio che si trova sulle rive del lago omonimo.

2° giorno

¨1° Percorso: Lozzi – Monte Cinto – Lozzi Escursione solo per esperti (ED)

Il Monte Cinto è la montagna più alta della Corsica . La salita è su sentieri impervi e su cresta , ed è ricca di ampie vedute panoramiche. Occorrono ramponi e piccozza. Dislivello 1700 mt. circa Tempo complessivo 9 h

 ¨2° Percorso: Lago di Nino. Escursione di media difficoltà (EM)

Il lago di Nino È un lago glaciale che ha la reputazione di essere il «più bello della Corsica». Qui si trovano le pozzine, prati frazionati da buchi d’acqua. Si possono avvistare anche dei cavalli «selvaggi» ma talmente abituati a vedere turisti che ci si può avvicinare facilmente.

Il punto di partenza della passeggiata si trova vicino alla casa forestale di Poppaghia sulla D84, a nord-est di Evisa e del colle di Vergio. Dislivello 730 mt. Tempo complessivo 4:30 h

Per questa escursione va verificata la possibilità delle percorribilità delle strade da parte del pullman.

 ¨3° Percorso: Trekking intorno al lago Di Calacuccia (EF)  

Tranquillo trekking intorno al lago di circa 11 km circa , 3h (300m dislivello circa)

 

3° giorno

Di buon mattino ci dirigiamo con circa 1.30h di pullman verso splendida cittadina di Porto.

Riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, il Golfo di Porto è splendido, con le sue falesie in granito rosso a picco sul mare. La piccola località balneare omonima, con la torre genovese che la contraddistingue, è una meta molto apprezzata dai turisti.

 

¨1° possibilità – Trekking Col de la Croix – Girolata – Col de la Croix (EF) Il Golfo di Girolata è un angolo assolutamente meraviglioso, a due passi dalla Riserva naturale di Scandola che si può ammirare sia a piedi che prendendo la barca da Porto.

Partiamo da Col de la Croix e attraverso un facile sentiero chiamato mare e monti, arriviamo al borgo di pescatori di Girolata. Il Golfo di Girolata è un angolo assolutamente meraviglioso, vicino alla Riserva e si può ammirare sia a piedi che prendendo la barca da Porto.

Per tutto il percorso si susseguono panorami mozzafiato sul mare . Tempo complessivo 4:30 h 600m dislivello complessivo. Andata e ritorno sullo stesso sentiero.

 ¨2° possibilità giro in barca da Porto fino alla Girolata

Per chi vuole riposarsi è possibile prendere la barca da Porto , e visitare la riserva di Scandola, fino a ritrovarsi con gli escursionisti a Girolata. Andata e ritorno in barca.

Per l’arrivo a Porto va verificata la possibilità delle percorribilità delle strade da parte del pullman

 4° giorno

*per tutti

Dopo colazione, ci dirigiamo in direzione Erbalunga, caratteristico borgo genovese che si trova sul dito della Corsica a nove km da Bastia. Dopo aver visitato Erbalunga, passiamo il resto della mattinata per le viuzze di Bastia. Alle ore 14 riprenderemo il traghetto per Livorno

 

Il presente programma può subire delle variazioni in base alle condizioni climatiche e ad eventuali imprevisti che si possono verificare durante i 4 giorni.

Le strade in Corsica sono molto strette e va verificata la percorribilità da parte del pullman, anche per questo motivo il programma può variare

8 maggio 5 terre

8 maggio 5 terre.Famosa traversata Da Riomaggiore a Monterosso.

Le Cinque Terre sono attraversate da una fitta rete di sentieri, costieri e interni. Il sentiero di costa permette di toccare i cinque paesi ed
I panorami che si possono ammirare da molti punti dei sentieri sono bellissimi e molto suggestivi,.Per l’inpraticabilità della via dell’ amore tra Riomaggiore e Manarola, l’escursione parte direttamente da Manarola.     Volendo chi vuole interrompere  può prendere il treno in una delle stazioni successive  accorgiando la durata del cammino. Il costo dell’ eventuale  treno è a carico dei partecipanti.

Il tempo di percorrenza può variare dalle 4 e trenta alle 5 ore.

L’escursione è di media difficolta  e  richiede attrezzatura escursionistica  e scarponcini da trekking .

Slovenia 23-24-25 aprile 2016

SLOVENIA

Primo giorno

Anello alto di Fusine lago superiore di Fusine (UD)

Alpi Giulie

Superato l’abitato di Tarvisio (UD), si seguono le indicazioni turistiche per i Laghi di Fusine. Oltrepassati i due specchi d’acqua si parcheggia in prossimità della locanda “Ai Sette Nani” dinanzi al lago superiore (941 m. s.l.m.). ore 5,30 escluse soste metri 920 circa cartina nr. 19 Casa Ed.Tabacco   512 – 513

Imboccata la strada forestale che, alle spalle della locanda si inoltra nella vallata, si supera il ponticello sul rio Vaisònz e si continua costeggiando lo stesso fino ad una biforcazione. Evitando il sentiero di sinistra che porta direttamente al rifugio Zacchi (segnavia n. 512), si prosegue a destra sul sentiero n. 513, si tralascia anche la successiva deviazione a sinistra, alternativa per raggiungere il rifugio Zacchi, per continuare a destra il nostro itinerario. Giunti al pascolo dell’Alpe Tamer (m. 1010 s.l.m.), si prosegue costeggiando il margine sinistro del bosco. Alla fine del tratto pianeggiante si incontra il bivio, segnalato, tra i sentieri 517a e 513, si imbocca il sentiero di sinistra (n.513) per risalire un ripido canale ricoperto da vegetazione, al termine del quale si giunge al pianoro dell’Alpe Vecchia (m. 1307 s.l.m.). Attraversando quest’ultimo verso sud-est si intersecato alcune piste forestali per uscire dalla boscaglia a ridosso delle imponenti pareti rocciose del Piccolo Mangart di Coritenza e del Véunza. Si prosegue attraversando a semicerchio l’altopiano alla base della Véunza e della catena delle Ponze. Rientrati nella boscaglia si raggiunge in breve tempo, dopo che il sentiero si ricongiunge alla pista forestale, il rifugio Zacchi,  (m. 1380 s.l.m. ore 02.00 circa). Dal piazzale retrostante al rifugio, si imbocca il sentiero n. 512 immerso nella splendida faggeta, si risalire il pendio attraverso tornanti alternati da attraversamenti, si costeggia il vallone del rio della Forcella, e dopo un tratto di moderata salita si raggiunge la capanna forestale Ponza (m. 1657 s.l.m. ore 03.00 circa). A questo punto invece di proseguire verso nord, attraversando il sottostante rio, si prosegue diritti puntando al soprastante intaglio che separa il Gruppo della Ponza Piccola da quello della Ponza Grande. Risalendo un serpeggiato sentiero, sistemato di recente, che attraversa una zona ricoperta dai larici, in questo periodo dell’anno particolarmente suggestiva, si raggiunge la Porticina (m. 1844 s.l.m. ore 03.30 circa), magnifico terrazzo sulla piana di Fusine e sulle Alpi Gulie Orientali slovene e sul retrostante Mangart e la conca dei Laghi di Fusine. Ripreso il sentiero n. 512 sotto la Capanna Ponza, dopo aver attraversato il rio, si prosegue in leggera salita alla base della Piccola Ponza. Nel tratto più in alto il sentiero si fa più ripido ed alcune attrezzature aiutano a superare il canale detritico che si getta nella conca dei due laghi.Si rientra nel bosco di faggio per abbassarsi rapidamente attraverso ripidi tornanti lungo le pendici del monte Svàbeza. Attraversate alcune radure rivolte ai sottostanti laghi di Fusine, si segue il marcato sentiero che in breve ci porta sulla strada asfaltata in prossimità della chiusa del Lago Inferiore (ore 05.30 circa).

COMMENTI: Escursione semplice, da non sottovalutare però alcuni tratti del sentiero, resi insidiosi dal

sottobosco umido e scivoloso o dal terreno friabile, che devono essere affrontati con un minimo di

attenzione. Appagante il panorama.

2)  La valle dei sette laghi

Il regno dei Sette laghi del Triglav è un paesaggio che non sa sorridere, così profonde e serie erano le forze della natura quando plasmavano il suo volto e quando sceglievano i suoi colori. (Julius Kugy)

La Valle dei Laghi di Triglav è una valle alpina che si estende per 8 km tra Bohinj e Trenta. I laghi si formarono in conche di sedimenti impermeabili lungo l’imponente sovrascorrimento della zolla Slatenska ploš?a. L’area è fortemente carsica: qui si possono trovare praticamente tutti i fenomeni del carsismo nelle Alpi. Sono inoltre presenti nella zona rocce giurassiche rossastre che contengono fossili. Viene chiamata anche Valle dei Sette laghi sebbene di laghetti ce ne siano di più: alcuni hanno però più le dimensioni di uno stagno.

Prima di partire daremo un’occhiata all’impressionante parete della Komarca che eviteremo prendendo una comoda mulattiera che passando per il rifugio Koka pod Bogdinom, ci porterà  fino al rifugio Koka pri Triglavskih jezerih.

Lungo la strada si godono degli splendidi panorami sulla vallata di Bohinj e sull’arco di montagne circostanti. Quando il sentiero diventa pianeggiante ed immerso in un meraviglioso bosco, significa che stiamo arrivando al Crno Jezero (Lago Nero) – (2 ore dalla partenza). È chiamato così a causa della sua posizione in una conca in mezzo alla foresta. L’altitudine relativamente bassa su cui si trova (1319 m), fa sì che questo sia il più caldo dei sette laghi. È lungo 150 m, largo 80 m e profondo fino a 6 m.

Da questo lago si segue il sentiero sempre diretto al Koca pri Triglavskih Jezerih che, in leggera e insignificante salita immersa in uno splendido bosco, porta fino ai piedi della parete calcarea del Bela Skala (roccia bianca). Da qui per alcuni ripidi tornanti si giunge fino a quota 1700 m dove troveremo un bivio. Qui giriamo a sinistra ed in alcuni minuti arriviamo all’incantevole Dvojno Jezero (Lago Doppio) a 1685 m: ha il colore dell’acquamarina. Qui si trova il rifugio Koca pri Triglavskih jezerih . Il rifugio si trova in una posizione meravigliosa: in mezzo ad una radura ai bordi del bosco, accanto al lago doppio ed ai piedi del Monte Ticarica.A questo punto i più audaci possono continuare a salire alla ricerca degli altri laghi (almeno altri 500 m. di salita) fino al lago Zeleno jezero dove prendendo a destra al primo bivio arriveremo al valico di Vrata (2192 m.) , il punto più alto della nostra escursione . Da qui ci dirigeremo verso i rifugi Koca na pl. Pri jezeru prima e poi Kosijev dom na Vogariu per arrivare  a Stara Fusina dove concluderemo l’ escursione . Per i più pigri ci sarà la possibilità di rientrare sempre a Stara Fusina dal Lago Nero o dal Lago Doppio. Riassumendo le tre ipotesi di percorso hanno un dislivello in salita di 1000 – 1200 e 1500 metri.

3) giorno La gola del Vintgar

La gola, che si trova a circa 4 chilometri a nord ovest da Bled, nelle immediate vicinanze del villaggio di Gorje, fu scolpita dal fiume Radovna.  Venne scoperta nel 1891 da Jakob Zumer, sindaco di Gorje, e dal cartografo e fotografo Benedikt Lergetporer. Nella sua forma naturale era impraticabile e poiché Bled in quel periodo si stava già sviluppando turisticamente, la gola fu sistemata e aperta per visite pubbliche. Per la sua bellezza la gola del Vintgar è stata inserita nel patrimonio naturale della Slovenia ed il numero dei visitatori aumenta di anno in anno.

La gola del Vintgar è lunga 1,6  km, e si snoda lungo un percorso scavato tra le imponenti pareti verticali dei monti Hom e Boršt dal torrente Radovna, che forma altresì bellissime cascate, tonfani e rapide. Sopra la gola, un sentiero educativo conduce attraverso ponti e gallerie di Zumer, per concludersi con un’imponente cascata, alta 13 metri, denominata Šum.

Vintgar è luogo anche di due attrazioni create dall’uomo. Il ponte di pietra ad arco singolo della ferrovia di Bohinj, costruita nel 1906, che a 33,5 metri sopra il sentiero attraversa la gola e la diga, da dove l’acqua si dirige verso la piccola centrale idroelettrica di Vintgar sotto la cascata Šum

Passando la chiesa di sv. Katarina, lungo il sentiero segnato scendiamo alla cascata Šum nella Radovna, ed entriamo nel regno dell’acqua e delle rocce, che senza i sentieri sistemati sarebbe assolutamente impraticabile. Così in completo confort, naturalmente con moltissime fermate, per godere le viste meravigliose che si offrono nella gola, dove le pareti distano solo pochi metri, facciamo una passeggiata attraverso il Vintgar. Ritorniamo al punto di partenza lungo il sentiero per passeggiate passando i anoramici pendii sotto il Hom, con vasti scorci panoramici sui vicini e lontani dintorni: si tratta di uno dei più bei punti panoramici della Gorenjska.

 

Nota: il programma può subire variazioni anche sul momento per eventuali imprevisti