Dolomiti Val Di Cadore -Monte Rite 16-17 luglio

Dolomiti Val Di Cadore -Monte Rite 16-17 luglio

Primo giorno:

L’escursione al Monte Rite è forse una delle escursioni più popolari di tutta l’area dolomitica ed in particolare della zona del Cadore. Questo itinerario è adatto quasi a tutti:  il dislivello è di m 733 e il sentiero non prevede particolari difficoltà. Arrivati al rifugio Remauro si prosegue a piedi in direzione Forno di Zoldo . Alla  località tabià Seguiamo la segnaletica del sentiero 494 , che sale lungo la sinistra orografica della Val Inferna sino alla omonima forcella  (m. 1.735), da qui ci si immette nel sentiero 478 che porta fino a Forcella Dèona (m. 2.053) e si continua sulla rotabile che conduce al rifugio Dolomites (ore 2 ½). Dopa aver visitato il museo della Nuvole Di Messner il rientro è con il sentiero 479 che riporta a Forcella Cibiana.

variante difficile: Sasso Lungo di Cibiana

Seguire l´evidente traccia prima in piano e poi in leggera salita sotto delle pareti rocciose, risalendo infine in obliquo verso destra la parte alta di un ghiaione fino ad una forcella erbosa. Da qui andare a destra verso una roccia con bollo rosso da cui parte la via di salita. Salire subito il saltino roccioso a destra (I), non badando all´invitante cengia-rampa rocciosa che sale a sinistra e poi termina sulla parete, e salire per traccia a delle placche bianche poco inclinate poco sopra. Risalirle verso sinistra entrando nella larga cengia in salita di accesso alla parete W, con fondo roccioso e ghiaioso e sospesa sulla parete (attenzione in discesa), con tetto a metà cengia che richiede di abbassarsi un po´. La cengia termina su pendio di roccette e ghiaie oltre lo spigolo, seguire a destra i bolli rossi sbiaditi, raggiungendo un canale-camino di 4 m da risalire direttamente (I+), uscire a sinistra e seguire i bolli rossi. Si sale un altro saltino di roce (I) ed un canale roccioso di 5 m (I+), se ne esce a sinistra per cengetta e si segue a destra (frecce) per altra cengetta fino ad un breve canale in direzione di una antro. Si entra nell´antro proprio sotto un buco di uscita e si arrampica in spaccata per circa 3 m con buoni appoggi per i piedi, uscendo direttamente dal buco (II-, buoni appigli fuori dal buco, attenzione ai sassi, in alternativa si può seguire la rampetta di rocce a sinistra dell´antro, ma con maggiore esposizione e difficoltà). Usciti dal buco puntare dritti salendo verso la parete rocciosa con bollo rosso, evitando un canale a sinistra, e salire al cornicione un po´ esposto che sale verso sinistra (I+). Ancora per ghiaie e per una altro canaletto si raggiunge un forcellino, quindi a destra per ghiaie ad un saltino verticale di 2 m ben appigliato con fessura obliqua (I+). Si risale per pendio di detriti verso destra ed una altro canaletto (I), ancora per detriti fino ad una breve rampa rocciosa (I+) che porta ad un altro forcellino. Per pendio roccioso seguire i bolli rossi verso destra fino al crestone e per larga dorsale di ghiaie in breve alla croce di vetta.  

Discesa:   Come per la salita, scendere direttamente per il buco senza farsi tentare dalla rampa rocciosa sulla sinistra.

Secondo giorno:    Dal Passo Cibiana (ss 347) a Le Bócole (Forno di Zoldo)

Dislivello: 500 m ca. in salita e 1200 m ca. in discesa   Tempo di percorrenza: 5/5.30 ore

A sud del Passo Cibiana si imbocca una carrareccia che si inoltra per breve tratto in una zona di prati dove si imbocca, sulla sinistra, una strada forestale (483; Alta Via n° 3) che sale nel bosco. Dopo una ripida rampa, raggiunto uno slargo la si abbandona per seguire, sulla destra il comodo sentiero 483. Usciti dal bosco si raggiunge un trivio. Tralasciando i sentieri di sinistra (483, Forcella Bèla) e in centro (485, Forcella delle Ciavazòle o de La Grava) si prende quello di destra (485) fino alla Forcella de le Calàde dove si scende a sinistra per sentiero erto ma sicuro sino all’orlo di un grande franamento. Raggiunto il fondo del bacino ghiaioso, si traversa seguendo i segni rossi che portano ad un sentiero che risalendo ripido porta poi alla Casèra Bosconero.
Dal rifugio, seguendo il sentiero 490 si divalla ripidamente in Val Bosconero dove, attraversato il letto del Rù di Bosconero si continua con minor pendenza nel bosco raggiungendo un bivio in località Pian del Mugón 1060 m . Abbandonato il sentiero 490 (che scende direttamente alla statale 251 in località Ponteséi) si continua sulla destra lungo il sentiero 491. Oltrepassata la deviazione per la Casèra del Fagarè si inizia infine a scendere e si raggiunge l’incrocio fra le ss 251 e ss 347, da dove, discendendo poche centinaia di metri la ss 251 (galleria), si raggiunge la località Le Bócole.