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Laguna 29 settembre . ( Chioggia e Pellestrina )

Chioggia:

I veneziani dicono che Chioggia è una piccola Venezia .

I chioggiani dicono che Venezia è una grande Chioggia ed hanno ragione perchè Chioggia fu fondata molto prima . 1500 A.C.

pittoresca la sua fisionomia a  lisca di pesce, nei suoi canali scavalcati da ponti e nelle vie fiancheggiate da edifici veneziani.

A Chioggia visiteremo   :

Il campanile della Torre dell’Orologio della Chiesa di Sant’Andrea  costruito intorno al 1386, in stile romanico.

L’Orologio della torre campanaria nata come faro e torre di avvistamento, è il  più antico al mondo ,
La millenaria Torre dell’orologio consente una visione panoramica stupefacente di Chioggia e la sua storia pare sia legata alla famiglia dei Dondi famosi costruttori di meccanismi del tempo.

Dalla sommità della torre si può vedere e fotografare la laguna .

Altra cosa interessante da vedere li vicino, il mercato del pesce.

Alle ore 11,15  in cima al corso del popolo prenderemo il Bragozzo di Ulisse col quale raggiungeremo l’isola di Pellestrina. 

Arriveremo con il Bragozzo all’ Oasi naturalistica Ca’ Roman, quaranta ettari di spiaggia, macchia e dune selvaggie, dove sono possibili interessanti osservazioni faunistiche.Ci dirigeremo quindi verso l’imbarco  di  Pellestrina dove prenderemo un autobus che ci porterà al lato opposto dell’isola, e di qua torneremo a piedi all’imbarco, dove prenderemo il vaporetto  per   Chioggia.

L’isola è lunga 12 km. , larga 200 / 300  metri,  con calli e campielli.

E’ divisa in 3 borghi: Pellestrina, Portosecco e   San pietro in Volta.

Sull ‘isola è possibile incontrare donne che fanno i famosi merletti,  pescatori che “ciacolano”

e  fare  foto pittoresche . Nel lato laguna  ci sono i centri abitati , dal lato opposto la spiaggia. Nel cento la strada principale. Si consiglia di percorrere il lato laguna  e di godere della tranquillità del luogo esplorando gli angoli nascosti.

Gli orari del traghetto di ritorno sono 16,30 – 17 – 17,30 . 

 Chi ritorna prima può continuare a visitare Chioggia .

L’appuntamento è alle 18 al pullman.   L’arrivo è previsto verso le 22.

 

Buona gita a tutti.

Se volete comunicare con me:

                                                                Cesare 3356273886

 

12-13-14 luglio Abruzzo Parco del Velino-Sirente

Partenza alle ore 5 da via Don Gnocchi

velino pdf

Venerdi 12 luglio: LA SERRA DI CELANO ed il monte Tino: “Un panoramico balcone sul Fucino” – Parco Regionale Velino-Sirente

Per arrivare all’ inizio del sentiero: partendo da  Celano, si imbocca la strada statale n. 5 bis che va verso Ovindoli. Dopo circa 4 Km si trova il bivio per S. Iona e Forme e qui si può parcheggiare l’autobus.

Accanto all’abitazione che si trova di fronte al bivio c’è un cartello stradale sul quale si trova il segnavia iniziale del sentiero n. 11A.

Dettaglio escursione: salita sul Monte Tino (1923 m)

Percorriamo interamente il sentiero 11A che con interessanti tornanti in una verde pineta ci permetterà di guadagnare subito quota. Dopo il sentiero arriviamo alla panoramica cresta che dà sulle Gole di Celano che ci porterà sulla vetta. Il monte Tino è Una montagna di bell’aspetto, che offre interessanti scorci sulla vallata sottostante .Dalla  vetta (1923 mt),potre mo ammirare Celano con il suo castello medioevale, la piana di S. Vittorino, il Sirente, la piana del Fucino ed il Velino. In cima c’è una grande croce di vetta con una campana udibile fino a valle. Il ritorno lo facciamo prendendo il sentiero n. 11b fino a Celano dove ci riprenderà il pullman.

Informazioni:   Difficoltà: escursione adatta a persone mediamente allenate Dislivello: 900 mt   Lunghezza: circa 10-11 km 6 ore circa complessive di escursione

Alternativa più facile: passeggiata libera a Celano dove è possibile visitare il castello omonimo.

Sabato 13 luglio :   Cartore – Lago della Duchessa – Cartore 900 m dislivello circa (per la maggior parte del gruppo)  Escursione media

Il lago della Duchessa è uno splendido bacino d’altura incastonato tra le vette dell’omonima riserva, a 1800 metri di quota. Un luogo magico, importante non solo dal punto di vista paesaggistico e naturalistico: segna, infatti, il confine ideale tra il Lazio e l’Abruzzo, tra le province di Rieti e L’Aquila.  Da un tabellone della Riserva si seguono i segnavia 2B, che si alzano per una carrareccia, e poi deviano a destra per un sentiero, entrando nella profonda e suggestiva Val Fua, che si risale tra fitto bosco e grandi massi. Dove il vallone diventa più ripido, il sentiero si alza a tornanti e poi si sposta sulla sinistra, superando dei passaggi in cui il tracciato è stato scavato nella roccia. Una bella cengia artificiale attrezzata con una catena porta all’inizio (1450 m circa, 1.15 ore) della faggeta della Valle del Cieco. La si risale, sul sentiero che all’inizio è molto ripido e poi diventa più dolce. Usciti dal bosco, si arriva ai rifugi delle Caparnie (1718 m, 0.45 ore) raggiunti dalla strada sterrata che passa per la Val Cesa. Alcune di queste costruzioni vengono utilizzate in estate dai pastori, una è stata ristrutturata dal CAI di Avezzano e dedicata all’alpinista Gigi Panei. Si prosegue per i pascoli delle Caparnie, si scavalca un’ampia sella erbosa (1802 m) e si scende al Lago della Duchessa (1788 m, 0.15 ore), dominato a nord dai pendii sassosi ed erbosi del Monte Morrone e a sud dalle pareti di roccia del Muro Lungo. Il panorama e l’atmosfera serena delle rive del Lago consigliano una lunga sosta. La discesa richiede 1.30 ore fino a Cartore.              850/900 m dilivello 5:30 h circa  Segnaletica bianco-rossa 2B

Variante  impegnativa: Monte velino da Rosciolo  dei Marsi con eventuale anello che passa dal lago e scende a Cartore (per pochi escursionisti ben motivati)

Il sentiero non presenta particolari difficoltà tecniche ma è considerato difficile per il notevole dislivello. Dopo essere partiti dal parcheggio si sale costantemente nel bosco fino ad arrivare al grazioso rifugio Capanna di Sevice. Dal rifugio dopo un’ ora circa si arriva alla Vetta del Velino (2458) da dove si gode una vista incomparabile di tutta la piana di Avezzano.

A questo punto si può decidere in base al tempo e a quanto siamo affaticati come chiudere il giro. Dalla vetta possiamo proseguire verso il monte Bicchero per poi

 arrivare al lago della Duchessa e riscendere a Cartore. Il dislivello complessivo sarà di 1900 m circa e il giro totale diventa circa 22-23 km circa

Altrimenti possiamo rifare lo stesso sentiero dell’ andata, un po’ più corto (circa 20 km) ma con meno dislivello. Oltre 1600 m di dislivello complessivi (o 1900 se si fa il giro completo). 8-9 ore circa

14 luglio escursione turistica:    mattina – Villa Adriana.    Pomeriggio – Tivoli, con possibilità per chi è interessato, di visitare Villa D’este o Villa Gregoriana

Villa Adriana

Villa Adriana fu una residenza imperiale extraurbana fatta realizzare dall’imperatore Adriano (117138) durante la prima metà del II secolo presso Tivoli.

La struttura appare come un ricco complesso di edifici realizzati gradualmente ed estesi su una vasta area, che doveva coprire circa 120 ettari. Nel 1999 Villa Adriana è stata dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

La villa è formata da una serie di edifici collegati fra loro, ciascuno dei quali aveva una precisa funzione: l’edificio con tre esedre, il ninfeo stadio, l’edificio con peschiera, ai quali vanno collegati il quadriportico, le piccole terme, e poi ancora il vestibolo, il padiglione del pretorio.  Nella sua dimora, inoltre, l’imperatore volle riprodurre luoghi e monumenti che lo avevano affascinato durante i suoi innumerevoli viaggi.

Nella villa si possono osservare il Pecile, un enorme giardino, circondato da un porticato con una piscina centrale ed utilizzato per le passeggiate estive ed invernali, il Canopo, un lungo bacino d’acqua ornato da colonne e statue che culmina con un tempio sovrastato da una cupola a spicchi, i resti di due stabilimenti termali: le Grandi Terme e le Piccole Terme. Queste ultime erano dotate di un frigidarium a cielo aperto e di una sala rotonda con cupola a cassettoni ove si aprivano cinque grandi finestre. Decorati con preziosi stucchi, questi edifici erano dedicati alla famiglia imperiale e ai suoi ospiti.

Le Grandi Terme, riservate al personale addetto alla Villa, presentavano un sistema di riscaldamento posto sotto il pavimento e un’imponente sala circolare adibita a sudatio
Degna di nota è la grande copertura a crociera della sala centrale ancora in perfetto equilibrio, nonostante il crollo di uno dei quattro punti di appoggio. Tra i luoghi relativamente ben conservati della vila ci sono l’accademia, lo stadio, il palazzo imperiale, la Sala dei filosofi, il Teatro greco e la Piazza d’oro, una maestosa struttura che aveva funzioni di “rappresentanza” e contemplava un vasto peristilio arricchito da finissimi stucchi. Lo splendido Teatro Marittimo è invece una sorta di isola con un colonnato ionico, circondata da un canale.   Biglietto di ingresso € 10,00

Villa d’Este

Villa d’Este, insieme a Villa Adriana e il Parco di Villa Gregoriana, forma un circuito di straordinario pregio architettonico, artistico, storico e ambientale. Per questo fu inserito tra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità dall’UNESCO. Un vero capolavoro del giardino all’italiana, tanto da essere preso come esempio per realizzare altri giardini europei del manierismo e del barocco. Nel parco di Villa d’Este si concentrano un numero considerevole di fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche. Tutto questo forma un quadro ricco di dettagli, di scorci e di angoli caratteristici che sono una vera gioia per gli occhi.

La villa è formata da ben 35.000 m2 complessivi di giardini, 250 zampilli, 60 polle d’acqua, 255 cascate, 100 vasche, 50 fontane, 20 esedre e terrazze,  30.000 piante a rotazione stagionale, 150 piante secolari ad alto fusto, 15.000 piante ed alberi ornamentali perenni, 9.000 m2 tra viali, vialetti e rampe.    Biglietto di ingresso € 13,00

Villa Gregoriana

Villa Gregoriana conosciuta anche con il nome di Parco Villa Gregoriana dopo il restauro del 2002 voluto dal FAI, è una delle maggiori aree di valore storico, archeologico e ambientale del Lazio. Si trova a Tivoli, nella valle scoscesa tra la sponda destra dell’Aniene e l’antica acropoli romana. È considerato uno dei più caratteristici esempi di giardino romantico, grazie alle sue peculiarità estetiche e paesaggistiche. Famosa è la Grande Cascata che si può ammirare in alcuni punti panoramici durante la visita.      Biglietto di ingresso € 8,00

ESPERIENZE DI VIAGGI ALLA RICERCA DELL’ AVVENTURA – VENTESIMA EDIZIONE

“ESPERIENZE DI VIAGGI ALLA RICERCA DELL’ AVVENTURA – VENTESIMA EDIZIONE”.

Anche per quest’ anno dopo ben vent’anni si svolgerà la nostra consueta rassegna di annuale di diapositive.

Si tratta di 3 venerdi’  di proiezioni : 10 maggio,   17 maggio e l’ultima il 31 maggio, che si svolgeranno alla Limonaia  della villa Montalvo di Campi Bisenzio dalle ore 21:30 circa con ingresso gratuito. Partecipate numerosi e diffondete la voce.

Programma serate:

– 10 MAGGIO 2019  «In viaggio con i Nenets»  di Antonio Porcelli

 Proiezione di fotografie e racconto di viaggio con immagini molto emozionanti sui pastori di renne Nenets, tribù nomade che vive nella parte più estrema della Siberia

Link informativo di una proiezione passata  

– 17 MAGGIO 2019   “Ritorno alle origini, il mio cammino verso casa” di Angela Piacente

Foto, immagini e presentazione del nuovo libro da parte della nostra amica Angela.Un lungo cammino che parte da San Giorgio a Colonica (Po) fino a Sepino, un piccolo paese del  Molise .

link del libro di Angela

 – 31 MAGGIO 2019   “Armenia”  di Gianfranco Gori

Video-proiezione digitale a cura di Gianfranco Gori di un viaggio in Armenia 

 

Tre Cime di Lavaredo 15/16 Settembre 2018

DOLOMITI DI SESTO

Anello dei tre rifugi dalla Val Fiscalina

scarica pdf: dolom

 E’ una classicissima, questa escursione ad anello nel cuore delle Dolomiti di Sesto: incontreremo tre dei più noti rifugi della zona e avremo il piacere di camminare ad alta quota tra le più famose vette del gruppo. La partenza è dalla Val Fiscalina, raggiungibile da Moso . Lasciato il pullman, ci si incammina lungo la pista che attraversa il Piano Fiscalino, invasa da ghiaie e mughi (segnavia 102-103). Oltrepassato il rifugio a Fondo Valle (m 1533) ci si inoltra per poco nella val Sassovecchio ma la si abbandona quasi subito presso il bivio principale della nostra escursione. Qui si lascia a destra il 102 (dal quale scenderemo) per prendere invece a sinistra il segnavia 103 che, in diagonale, ci porta a tagliare alcune lingue di ghiaia mirando alla base delle pareti di Cima Una. Oltrepassato un pulpito con radi larici, il sentiero riprende il solco della val Fiscalina tenendosi alto sopra il fondovalle. In moderata salita, rimanendo alla base delle pareti, si percorre questo panoramico. Con alcune ultime svolte, in bella visuale sulla Croda dei Toni e su forcella Giralba, il sentiero arriva al ripiano del rifugio Zsigmondy Comici (m 2224), importante crocevia di direzioni. Oggi meta della nostra escursione. Disl. 800 mt circa , con una lunghezza di circa 6 Km.

L’escursione prosegue il giorno seguente sul segnavia 101 che in forma di larga mulattiera sale su terreno via via più dolomitico fino al valico di passo Fiscalino (m 2519). La sella è chiusa a meridione da uno sperone roccioso fortificato al quale si può accedere tramite una lunga scalinata scavata nella roccia. Dal passo, con un caratteristico passaggio sopra una aerea cengia, ci si porta in breve alla seconda meta: il rifugio Pian di Cengia (m 2528), affollato e frequentato punto di transito. Tra le tante deviazioni possibili in questo paesaggio dominato dalle vestigia della Grande Guerra, si puo’(facoltativo, percorso non alla portata di tutti gli escursionisti) raggiungere la Cima di Mezzo, formidabile pulpito nel gruppo delle Crode Fiscaline. Con un dislivello di poco più di un centinaio di metri, tra imponenti resti di trincee, si guadagna facilmente la croce di vetta (m 2677), affacciata sugli strapiombi settentrionali. E’ il punto ideale per una sosta grazie anche al panorama eccezionale sulle Dolomiti di Sesto. Ritornati al rifugio, proseguiamo sul 101 traversando in direzione della forcella Pian di Cengia (m 2522) sotto lo sguardo della Croda dei Toni. Dalla forcella la vista si apre sulla conca dei Piani con il rifugio Locatelli e il primo dei laghi che occupano l’Alpe. Il nostro sentiero scende nel catino sottostante iniziando poi a traversare le pendici del monte Paterno, ricoperte di fine detrito. Dopo essere passati sotto i curiosi pinnacoli che si trovano sulla cresta soprastante si arriva anche alla forcella di Toblin ed al rifugio Locatelli (m 2405) dove ci attende la celebrata visione delle Tre Cime. La vista sulle dolomiti circostanti è splendida, al prezzo però del via vai che si alterna incessante da ogni direzione.. Purtroppo non ci si può fermare molto: l’escursione è abbastanza lunga e ci attende ancora la discesa in val Sassovecchio e di seguito lo stradello del Piano Fiscalino fino al parcheggio del pullman.  Disl 437 mt in salita e 1207 in discesa.

Per un totale di 12 Km circa.

16.17 giugno Monte Pasubio

16.17 giugno Monte Pasubio

Ritrovo alle 05:15 in via Don Gnocchi e partenza alle 05:30

 

16 giugno  Anello  Pian delle Fugazze – Rif. Campogrosso – Pian delle Fugazze

Punto di partenza della nostra escursione è il passo Pian delle Fugazze, a m. 1163, dove ci lascia il pullman.

Dal passo Pian delle Fugazze seguiamo le indicazioni per l’ossario del Pasubio. La strada che percorriamo prende il nome di strada del Re, perchè venne inaugurata nel 1918 dal re Vittorio Emanuele III. Dopo circa venti minuti decidiamo di fare una breve deviazione per vedere se possibile  l’Ossario del Pasubio, un monumento dedicato al caduti della prima guerra e dove sono contenuti i resti di 10.000 soldati. Continuiamo ancora sulla strada del Re, e dopo mezz’ora di cammino arriviamo al ponte tibetano.

Questo ponte , che  è Lungo più di 100 metri ed è sospeso nel vuoto a trenta metri d’altezza,  è stato realizzato interamente in acciaio.  Superato il ponte continuiamo la nostra escursione fino al rifugio Campogrosso, immersi nel panorama delle Piccole Dolomiti .

Dal rifugio prendiamo il sentiero n. 170 e continuiamo  in discesa dominati dalla mole del Monte Carega. Con modesta salita si accede alla vasta conca dell’ alpe di Campogrosso e scendiamo alla malga Boffetal per ritornare a Pian delle Fugazze.
Tempo circa  4:00:4:30  dislivello         400 metri

difficoltà facile,  non è comunque una passeggiata turistica

 

17 giugno  Strada delle 52 gallerie al Pasubio  (strada della Prima Armata)

Opera straordinaria di ingegneria militare che conduce dalla Bocchetta Campiglia alle ‘Porte del Pasubio’ (m.1935)  e che consentiva l’ approvigionamento delle truppe arroccate sul Pasubio con un arditissimo percorso al riparo dalle azioni nemiche.

E’ una escursione di grandissima soddisfazione, un percorso storico che tutti gli appassionati di escursionismo, e a maggior ragione coloro che s’interessano di storia, dovrebbero almeno una volta frequentare.

Lungo il percorso numerosi cartelli didattici interessanti illustrano la storia e i dettagli costruttivi della strada. La “strada storica militare delle 52 gallerie” si percorre in ore 3:00/3:30 partendo dal dalla bocchetta Campiglia. Il dislivello è di circa 800 metri e si percorrono gallerie molto ardite, anche con curve e biforcazioni, ed è indispensabile una affidabile torcia elettrica. L’escursione non è da sottovalutare e non è una passeggiata turistica, pur non presentando particolari difficoltà o pericoli. Il sentiero è sempre ampio e ben tenuto, il fondo quasi sempre buono a ghiaione grossolano, non vi sono parapetti verso i precipizi, tuttavia non si presentano mai problemi di vertigini, o pericoli di cadute, restando rigorosamente nella traccia praticata.  Specie nelle gallerie, alcuni tratti a volte sono scivolosi causa lo stillicidio d’acqua. Il soffitto, in alcuni casi, è abbastanza basso, quindi occorre fare attenzione.  Dopo le gallerie raggiungiamo il famoso rifugio Papa da cui rientriamo al Pian delle Fugazze grazie alla strada degli eroi dove ci aspetta il pullman per il ritorno a casa.

6 h circa ,dislivello circa 800 metri difficoltà media

P.s. Per chi ce l’ha è consigliato il caschino (per eventuali craniate soprattutto per quelli più alti) altrimenti portate un cappello. Infine cercate di portare una pila perché alcune gallerie sono lunghe ed è buio, più pile ci sono meglio è.

ESPERIENZE DI VIAGGI ALLA RICERCA DELL’ AVVENTURA – DICIANNOVESIMA EDIZIONE

Volevamo informare tutti gli amici di Avventura Trekking che venerdi 11 maggio inizia la nostra rassegna annuale di diapositive “ESPERIENZE DI VIAGGI ALLA RICERCA DELL’ AVVENTURA – DICIANNOVESIMA EDIZIONE”.

Si tratta di 2 venerdi’ di proiezioni 11 maggio e 25 maggio, che si svolgeranno alla Limonaia della villa Montalvo di Campi Bisenzio dalle ore 21:30 con ingresso gratuito.

L’ultima serata della rassegna si svolgera il giorno 1 giugno presso la casa del popolo di Campi Bisenzio con un’ apericena prima dell’ inizio della proiezione (prenotazione cena obbligatoria, presso la nostra sede piazza Matteucci 11 Campi Bisenzio)

In allegato il programma dettagliato delle serate partecipate numerosi e … spargete la voce.

Programma serate:

– 11 MAGGIO 2018 Pura Vida – Viaggio in Costa Rica

Immagini di un’ avventura nello stupendo Costarica con foto di foreste e animali.
Video-proiezione digitale a cura di Nelusco Paoli

– 25 MAGGIO 2018 Due grandi cammini

Foto, immagini della via Francigena e presentazione del libro “ in cammino la vita ha un buon sapore” di Angela Piacente

Foto e immagini del cammino di Postumia e presentazione del libro “ i giorni di Postumia.” di Andrea Vismara.

A fine serata ci sarà un piccolo rinfresco.

– 1 GIUGNO 2018 Apericena e a seguire “South Africa il paese dell’ arcobaleno”
Apericena per l’ultima serata
Presso il circolo rinascita ore 20:00

A seguire “South Africa il paese dell’ arcobaleno” di Antonio Porcelli”
“Lo chiamano così e lo è davvero, in ogni sua sfumatura.
Dai diversi colori della pelli degli abitanti a quello del cielo, del mare e del paesaggio, che cambia in continuazione”

Video-proiezione digitale a cura di Antonio Porcelli

Prenotazione obbligatoria alla nostra sede

Presentazione 2018

Volevamo informare che venerdi’ 12 gennaio 2018 alle 21:30 circa, presso la Sala Nesti di Villa Montalvo a Campi Bisenzio, ci sarà la festa di inaugurazione del programma 2018 del nostro gruppo. Per l’ occasione ci sarà un piccolo rinfresco ed una presentazione multimediale di foto del 2017 con musica rock di sottofondo e contenuti ironici sulla nostra vita associativa . Partecipate numerosi e diffondete la notizia.
Grazie
Distinti saluti

16-17 settembre Parco Monte Avic Val D’Aosta

16-17 settembre Parco Monte Avic Val D’Aosta

 BARBUSTEL pdf

Partenza da Campi Bisenzio via Don Gnocchi  ritrovo alle 4:45 partenza alle 5:00

(portatevi il pigiama sul pullman 🙂)

  • Primo giorno: salita al Rifugio Barbustel da Veulla sentiero 5c

Difficoltà: EM  – dislivello salita totale m 950 m circa. – località partenza: Veulla (Champdepraz , AO )  ore 3:30 circa.

Dalla frazione Veulla, dove termina la strada asfaltata proveniente da Champdepraz, imbocchiamo la strada poderale che ci permette di raggiungere le località Magazzino e Serva Désot. Dall’alpeggio imbocchiamo il sentiero sulla sinistra, n. 5C, che, attraversato un bosco di conifere, ci immette sul pianoro del lago di Serva. Dopo aver costeggiato lo stesso sulla destra, si sale ai ruderi dell’alpeggio Serva Damon quindi all’alpe Cousse. Tralasciato il ramo di sinistra, n. 5A, continuare sulla destra, sempre sul 5C, e, tra rocce modellate dai ghiacciai, guadagnamo il rifugio Barbustel, dopo aver lambito il Lago Bianco..

  • Secondo giorno: Barbustel-Gran Lac-Lago gelato-Veulla

Dal rifugio seguire il sentiero (segnavia 5c) che scende nel vallone e tocca sulla destra il Lago Bianco (m. 2.153)   dove maestosa sullo sfondo appare l’intera catena del Monte Rosa, e sulla sinistra il Lago Nero (m. 2.166); il  sentiero prosegue a mezza costa nella parte destra della vallata tra pietraie e sfasciumi fiancheggiando dall’ alto  il Lago Cornuto (m. 2.170) sino a giungere all’ Alpe Pésonet (m. 2.300).  Affrontiamo ora  l’ultimo ripido pendio solcato da una serie di cascate per arrivare al vasto pianoro del Gran Lago (m. 2.485 – 1 ora dal rifugio Barbustel ), il piu’ grande lago naturale della Valle d’ Aosta. Incantevole il panorama sui laghi sottostanti, sul Monte Rosa e sulle cime attorno al lago tra le quali il Mont Glacier la montagna più alta del parco.  Si continua l’anello  con il sentiero 6 passando accanto all’incantevole lago Gelato ,e arriviamo alla ex miniera di magnetite. Poi scendiamo  fino alla località Magazzino  da cui riprendiamo il sentiero 5c fino  a Veulla.  6h circa – 650 m di dislivello complessivi

Variante alpinistica:

Salita sul Monte Avic  

Escursione alpinistica che parte vicino al lago Gelato su tratti non segnati (qualche ometto) con passaggi di primo e secondo grado per salire sulla vetta del MonteAvic. Discesa a Veulla in  direzione magazzino (5c)

VAL FORMAZZA 15/16 LUGLIO

Partenza prevista da via Don Gnocchi ritrovo h.5.15 PARTENZA H.5.30
Arrivo previsto a Riale verso h.12/13.
1°giornio:
Prima di arrivare al previsto paese di Riale, visita se possibile alla cascata del Toce la cascata più alta d’ Europa, dopo la visita alla cascata effettueremo una visita al paese di Riale con piccola sosta per piccolo spuntino prima della salita.
Partenza del gruppo da Riale per rifugio Maria Luisa su sentiero segnato CAI n.26 tempo previsto h.1,30 dislivello 350m in salita.
Arrivati al rifugio occuperemo i posti letto e di seguito effettueremo una piccola escursione ai laghi sopra il rifugio dai nomi Castel e Toggia con 30 minuti di cammino.

2° giorno:
Escursione lunga che tocca il passo San Giacomo su sentiero n.27 CAI con 150m di dislivello tempo h.1,30 all’ altezza del passo si procede in direzione ovest verso la Capanna Corno-Gries (2338m) in Svizzera situata in posizione sopraelevata sulla Val Bedretto. Attraverso il passo del Como e proseguendo lungo l’omonimo lago, si sale verso il passo del Gries. Si tratta di un altro valico di grande importanza storica, utilizzato dai Walzer per raggiungere la Val Formazza dal Vallese (h.3 dislivello 450m in salita).
Dal passo del Gries si scende su ripido sentiero all’alpe Bettelmatt dove viene prodotto il famoso formaggio, dislivello 400m in discesa. Senza deviazione il sentiero porta direttamente al lago artificiale di Morasco nelle cui acque si trova l’antico villaggio Walzer di Moraschg l’insediamento più alto della valle dislivello 350m in discesa attraversiamo la diga sul lago ed andremo a rinfrescarci al rifugio Bimsè dopo la sosta lungo lo stradello ritorneremo al rifugio Walzer di Riale tempo previsto in discesa h.2. dove troveremo il pulmann per il rientro a casa, prevista la partenza tra le h.16/17.