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Programma Colli Euganei 18 giugno

Programma Colli Euganei

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Ritrovo  la mattina alle ore 6:45 e partenza alle 7:00  da Campi Bisenzio in via Don Gnocchi

Arrivo previsto a Arquà Petrarca verso le ore 10.00

Il sentiero parte da Arquà Petrarca, borgo medievale arrivato secondo al concorso dei borghi più belli d’Italia. Situata in amena posizione ai piedi dei Monti Castello e Ventolone, è il paese più caratteristico dei Colli Euganei.

Dopo aver visitato la casa dove ha soggiornato il poeta Petrarca, inizieremo a percorrere dal parcheggio del Bar Ventolone il sentiero Atestino, contrassegnato dal N.3. Si segue lo stradello a destra del capitello in direzione est, tagliando il versante meridionale e orientale del Monte Piccolo. Il percorso procede prima fra uliveti, poi nel bosco che si alterna alla macchia. Si giunge alla frazione di Corte Vico e si scende, sempre nel folto della macchia, sino alla stradina secondaria denominata Via Ventolone. La si percorre piegando a sinistra, attraversando una conca verdeggiante di coltivazioni per poi risalire fino all’edificio denominato Casa del Parroco. Si prosegue lungo la cresta est del monte Orbieso: una breve deviazione raggiunge i resti del convento di Santa Maria di Orbise, posta sulla sommità del colle (Mt. 330). Dopo trenta metri in discesa su percorso sterrato si incontra la strada asfaltata che scende a Capitello di sant’Antonio. Da qui si imbocca il sentiero sterrato in leggera salita che, fiancheggiata da un filare di mandorli, costeggia l’antica Chiesa di san Gaetano sul Monte Fasolo (Mt.289).

Arrivati sulla sella del monte si entra in un vigneto di proprietà privata segnalato da il cancello in ferro sempre spalancato. Seguendo la segnaletica si arriva sulla vetta del Monte Rusta, attraversando un folto bosco; qui una deviazione conduce a Villa Beatrice D’Este sulla sommità del Monte Gemola. Tornando indietro troviamo la strada sterrata che conduce alla chiesetta di Santa Lucia del Rusta, da qui a vista scenderemo al paesino di Cinto Euganeo. Qui prenderemo il pulman e andremo a visitare il paese di Montagnana, “La città murata” famosa per le sue mura, pasticcerie e gelaterie.

Partenza prevista da Montagnana ore 18.00, arrivo a Campi Bisenzio 21.00 circa

Percorso di 17 Km,

Durata 6 ore

Dislivello complessivo m.700

2-3-4 GIUGNO 2017-04-17

2-3-4 GIUGNO 2017-04-17

Mittenwald e Karwendel

mittenwald.pdf (clicca qui per il Pdf)

viste mozzafiato, panorami magnifici e paesi caratteristici

Mittenwald, Germania: Piccolo paese tra le Alpi Bavaresi (8300 abitanti). Si trova nella valle dell’Isar ai piedi del massiccio del Karwendel, in Bassa Baviera. E’ conosciuto per i palazzi finemente affrescati. Un tempo i liutai appendevano i violini ad asciugare alle finestre dei palazzi. Interessante la visita: al museo Geigenbaumuseum dedicato alla costruzione dei violini e alla storia della liuteria, a un laboratorio di un liutaio, al birrificio Brauerei.

Scharnitz, Austria (dove pernotteremo): Dal paese con il treno è possibile di arrivare a Mittenwald oppure a Innsbruck

I Monti del Karwendel fanno parte delle Alpi Calcaree del Tirolo Settentrionale e si trovano gran parte su terreno austriaco, ma anche bavarese, dato che a sud confinano con le Prealpi Bavaresi

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1° giorno 2/6/17 – h 5,30 Partenza da Via Don Gnocchi. Arrivo a Scharnitz/Austria (dove pernotteremo c/o Gasthof Risserhof).

1° itinerarioGola Gleirschklamm – Da Scharnitz, inizieremo la ns escursione dall’ufficio informazioni sopra il ponte sull’Isar e svoltiamo a sinistra prima della chiesa. Percorriamo via Hinterautalstrasse fino alla sede di Taxi Mair, superando il parcheggio. Quindi svoltiamo a destra e proseguiamo sulla strada fino al sentiero forestale in leggera salita. Dopo circa 15 minuti arriviamo ad un bivio dove imbocchiamo il sentiero Isarsteig. Lo percorriamo tutto e proseguiamo sul sentiero Nederweg fino all’entrata della gola Gleirschklamm, superando la malga Scharnitzer Alm. Il sentiero che ci condurrà attraverso la gola, romantica e al contempo selvaggia, è adatto ad escursionisti allenati e di passo sicuro. Attraverso ponti e lungo pareti rocciose a diversi metri dal suolo raggiungeremo la gola lungo lo stretto sentiero. Il sentiero è assicurato con funi: si consiglia, tuttavia, di percorrerlo soltanto se si è privi di vertigini e si ha un passo sicuro. Raggiungeremo, usciti dalla gola, la malga Oberbrunnalm e da qui faremo ritorno a Scharnitz per il sentiero n.56. Questa escursione ad anello dura complessivamente circa 4 ore.

Lunghezza percorso km 12 – circa h 4 – dislivello in salita 400mt, in discesa 400mt.

 

2° itinerario – Giro Nerdeweg – Monte Gleirschhohe- Scharnitz (Sentiero n.57) Questo itinerario è lo stesso del precedente fino all’entrata nella gola Gleirschklamm. Da qui imbocchiamo il sentiero tracciato che devia sulla sinistra e che conduce al monte Gleirshhohe (mt 1069). Sul sentiero forestale ci allontaniamo dalla valle e arriviamo al rifugio Gasthof Wiesenhof e da qui torniamo a Scharnitz.

Tempo percorrenza circa h 3

 

2° giorno 03/04/17 – Monti Karwendel e Mittenwald Germania

1° itinerario – partenza e arrivo Mittenwald – Si parte dalla funivia Karwendel (a pagamento), che raggiungeremo a piedi dalla stazione ferroviaria seguendo l’indicazione Bergstation-Karwendel che porta ad attraversare i binari e il fiume Isar. Arrivati in 10 minuti alla stazione a monte (quota 2244 mt), situata nella parte bassa di un ampio catino dominato dalla vetta del Westliche Karwendelspitze (2385 mt), troviamo a destra il ristorante e la singolare struttura Naturinformationszentrum Bergwelt Karwendel, mentre il nostro percorso inizia verso sinistra con l’ingresso alla lunga galleria (430 mt) che sbuca nella parte alta del Dammkar: un enorme canalone di origine glaciale. Usciti dalla galleria si scende a ridosso delle pareti rocciose tra sfasciumi e ghiaioni, con a destra la cima del Tiefkarspitze (2432 mt), per compiere un semicerchio verso sinistra che porta dopo un’ora e mezza al rifugio Dammkarhutte (1167 mt, aperto da metà maggio a settembre), punto di appoggio per arrampicatori ed escursionisti. Oltre il rifugio continua il pendio tra una serie di serpentine che portano ad un ampio punto panoramico e a una serie di biforcazioni, dove noi prenderemo, senza considerare le deviazioni, quella a diritto che imbocca la forestale e raggiungeremo il punto di partenza in meno di un’ora.

Tempo percorrenza circa h 4/5 – Dislivello in discesa 1330 mt

 

2° itinerario – Scharnitz – Mittenwald

Di fronte all’ufficio informazioni imbocchiamo la via che costeggia il fiume Isar e la percorriamo fino alla fine del centro abitato. Attraversiamo, quindi, il ponte a sinistra e continuiamo per Mittenwald. Al bivio svoltiamo a destra e costeggiamo l’Isar fino alla Malga Riedbodenalm (non gestita). Il ritorno a Scharnitz avviene su un’ombrosa passeggiata tra gli alpeggi.

Consigliamo a chi si recherà a Mittenwald oltre alla visita del paese di prendere anche la funivia Karwendel ed arrivare alla stazione a monte a quota 2244 mt dove si può godere di un panorama superbo e dove è possibile mangiare.

Tempo percorrenza circa h 2 solo andata

 

3° itinerario – L’alta via del Mittwald – Solo per esperti (necessita kit da ferrata)

Dalla stazione a monte quota 2244 saliamo alla cima ovest del monte Kkarwendel 2385 m successivamente saliamo il linder spitze 2372 e il kirchspitze 2301 poi in discesa nella vallata Brunnestein e il rifugio omonimo fino al fondovalle e quindi Mittenwald

Tempo di percorrenza h 7 dislivello in discesa 1400 m

 

Nel pomeriggio visita a Mittenwald – Rientro in hotel con il pullman

 

 

3° giorno – 04/06/17

Impianti di risalita Rosshutte a Seelfed (Austria): tutti insieme prenderemo,dal paese di Seefeld il treno a cremagliera Rosshutte (a pagamento), che ci porterà a quota 1760, da qui inizieremo a salire verso il Monte Seefelderjoch a quota 2064 (chi vuole può raggiungere la quota con la funivia). Da qui iniziamo a salire verso il Seefelder Spitze 2220m, scendiamo fino a harmelenkopf 2045 e da qui, solo chi ha passo sicuro e non soffre vertigini, saliremo allo Reitherspitze e scendiamo alla Nortinger hutte, gli altri possono arrivare al Notringer hutte aggirando il monte. Scendiamo alla cabinovia (a pagamento) e con questa alla stazione Rosshutte dove torneremo a seefeld. Tempo complessivo circa 4,5/5 h

 

Ritrovo al pullman h 16 per intraprendere il viaggio di rientro in Italia

 

 

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Esperienze di viaggi alla ricerca dell’avventura Serate di proiezione di diapositive e video – diciottesima edizione

 

 

presenta :

 Esperienze di viaggi alla ricerca dell’avventura

Serate di proiezione di diapositive e video – diciottesima edizione

 

 5 MAGGIO 2017

 
Project Snake: una missione chiamata sopravvivenza
Immagini di un’ avventura da veri survivor nell’ostile territorio kenyano: 18 giorni con un percorso a piedi di 200 km tra la savana e la giungla alle pendici del monte Kasigau.
Video-proiezione digitale a cura di Luca, istruttore F.I.S.S.S  e Filippo Cecconi
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 12 MAGGIO 2017   Good morning Vietnam
 Un viaggio in  Vietnam e fra i suoi popoli
Video-proiezione digitale a cura di   Nelusco Paoli
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 19 MAGGIO 2017            “Eye in the Sky”
Videoproiezione di immagini riprese con un drone sulle vette più impervie delle Alpi Apuane.
Video-proiezione digitale a cura di Francesco Buggea. .
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26 Maggio 2017  
Chernobylmemoria di un disastro
Racconto di immagini che parla del disastro nucleare di Chernobyl
Video-proiezione digitale a cura di Antonio Porcelli
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 9 GIUGNO 2017     30 anni di AVVENTURATREKKING
Apericena per festeggiare 30 anni della nostra attività con videoproiezione digitale di foto storichecurata da Valoris Mucci
Presso il circolo rinascita ore 20:00
Prenotazione obbligatoria alla nostra sede
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Escursione del 29 – 30 Aprile e 1 Maggio Procida – Ischia – Pozzuoli

ischiapdf

Partenza da via Don Gnocchi ore 05.00 – Arrivo a Napoli verso le 12.00 – Traghetto per Procida ore 12.30 .

1° giorno Procida.

L’isola di Procida è la meno conosciuta fra tutte quelle del golfo di Napoli ma coloro che la visitano di solito se ne innamorano perché ha una sua identità che non si è piegata al turismo di massa e mantiene una sua magnifica originalità . Alcuni suoi scenari sono entrati nell’immaginario turistico anche grazie al cinema : indimenticabili molte scene de “ Il Postino “ di Massimo Troisi .

L’esplorazione inizia dal suo porto , la Marina Grande , dove si trova anche la pro loco che ci può fornire tutte le indicazioni necessarie ma soprattutto il deposito bagagli dove lasceremo i nostri.

Uno dei luoghi più ambito dai turisti è la splendida Marina Corricella , uno spettacolo di case colorate che s’affacciano in modo disordinato e romantico sul mare . Si tratta del Porto dei Pescatori , quello più antico di Procida e dove si respira ancora un atmosfera particolare oltre che essere un luogo speciale per i fotografi . Da non perdere oltre la stradine con le case affastellate una sull’altra , le barche dei pescatori , sia quelle tirate a secco che quelle dentro il porticciolo , le loro reti e la Gradinata del Pennino , un particolare e scosceso vicolo.

Dal punto di vista storico ed artistico il cuore culturale di Procida e determinato dal Borgo di Terra Murata , una cittadella che si trova sulla punta nord-orientale dell’isola . E’ in una posizione sopraelevata , 90 metri d’altezza , e per questo ci si deve arrampicare lungo la ripida salita al Castello che però premia il visitatore con le magnifiche viste sulle case colorate della Corricella .

Il Borgo di Terra Murata è un piacere da passeggiare , ci sono vari scorci interessanti , vie strette , case tipiche procidane , l’Abbazia di San Michele Arcangelo , il Castello D’Avalos e un antico carcere.

Innumerevoli sono le spiagge nonostante i suoi 3,7 kmq. La Spiaggia della Lingua a est del porto di Marina Grande e quella della Silurenza o Spiaggia del Cannone ad ovest sono le prime che si trovano .

Da Procida centro si può accedere alla Spiaggia della Chiaia , una delle più lunghe e famose , mentre nella parte occidentale dell’isola ci sono la Spiaggia del Ciraccio , della Chiaiolella e di Pozzo Vecchio.

2° giorno Ischia – Monte Epomeo e Santa Maria a Monte.

Percorreremo l’antica strada dei montanari che porta da Casamicciola a Forio ad alta quota tra i boschi .

Non è un sentiero facile e soprattutto non è ben segnato , fatto apposta per chi ama l’avventura ed ha un pò di intuito boschivo per trovare la strada . Si parte da Piazza Maio a Casamicciola e si prende via Santa Barbara , una strada asfaltata che conduce a un piazzale-parcheggio ; continuando la strada diventa più stretta e per soli pedoni , superata una zona con alcune case e giardini privati si trova una mulattiera in salita . Da qui la situazione si complica perché trovare il percorso non è semplice.

Non essendo tra i più frequentati non ha segnaletica tranne qualche sporadico e sbiadito segno giallo e per di più è molto ripido e scivoloso in alcuni tratti , poiché la zona è molto umida e la fitta vegetazione impedisce al sole di asciugare il terreno . Superata la salita troveremo un sentiero più agevole e pianeggiante , la strada si fa più dolce , si cammina sotto gli alberi di quercia con un bel panorama sulla destra . Giungeremo a un bivio con due mete diverse , l’Epomeo o Santa Maria a Monte .

Ovviamente imboccheremo il sentiero roccioso , in salita , scosceso e abbastanza difficile per raggiungere la cima ( m. 787 ) per poi tornare indietro e fare la stradina semplice e pianeggiante con tratto finale in discesa , tra i boschi , che ci porta all’Eremo di Santa Maria a Monte e da qui , in qualche modo , rientreremo a Casamicciola .

Per i meno avventurosi proponiamo di raggiungere , con i mezzi pubblici , la frazione Fontana dalla cui piazza centrale parte a destra il sentiero classico che porta all’ Epomeo dove potremo ricongiungerci .

Dislivello 335 m. – E’ obbligatorio indossare scarpe da trekking.

3° giorno Pozzuoli – Trekking urbano e Solfatara.

Da Casamicciola col traghetto raggiungeremo Pozzuoli dove ritroveremo i nostri pullman , sistemeremo i nostri bagagli e raggiungeremo il parcheggio della Solfatara . La Solfatara è una tipologia di vulcano costituita da un campo fumaiolico e caratterizzata dall’emissione di vapori e gas sulfurei .

Quella di Pozzuoli è sicuramente la più conosciuta in Italia. Si tratta di uno dei 40 vulcani che caratterizzano la zona dei Campi Flegrei e che al momento è in uno stato di quiescenza. Essa non è altro che una valvola di sfogo dell’enorme massa di magma sotterranea. Fumarole sulfuree e getti di fango costituiscono la principale attività del grande cratere di forma ellittica chiamata Bocca Grande .

Il costo a persona per la visita della Solfatara è di 6 euro.

Alle 13 incontreremo le guide che ci condurranno al trekking urbano di Pozzuoli ; lunghezza 4 km , durata 4 ore con le dovute spiegazioni , costo 5 euro a persona .

Descrizione :Dal parcheggio si prosegue per via Solfatara ( resti dell’Antico Anfiteatro ) ; Corso Terracciano

( Anfiteatro Flavio , resti del Tempio di Nettuno ); via Celle ( Antica Necropoli ) e via Pergolesi fino ad arrivare nella zona del porto ( Tempio di Serapide ).

L’Anfiteatro Flavio è la terza Arena per dimensioni del mondo romano dopo quelle di Roma e Capua , testimonianza della tecnica straordinaria raggiunta dall’ingegneria antica .

Ha tre ordini sovrapposti , quattro ingressi maggiori e dodici secondari e poteva contenere 40.000 spettatori . Suggestiva è la visita dei sotterranei che mostrano la complessa organizzazione dei servizi per il funzionamento degli spettacoli . Qui , nel 305 d.c. , fu preparato in un primo momento il supplizio di San Gennaro e i suoi compagni ; la condanna fu poi eseguita alla Solfatara . Costo della visita 4 euro .

Il Tempio di Serapide è la testimonianza unica dei quartieri portuali e commerciali di Puteoli , l’antica Pozzuoli , così chiamato perché vi fu trovata una statua della divinità egiziana . In realtà la struttura è uno dei maggiori esempi di Macellum , il mercato dei commestibili eretto tra la fine del primo e gli inizi del secondo secolo d.c.

Alle 17.00 riprenderemo i nostri pullman per tornare a casa .

25/11/16 Assemblea elezione consiglio e Presidente

Salve volevamo informare i soci che venerdì 25 novembre alle ore 21:30  si terrà l’assemblea dei soci e si svolgerà nei locali del Circolo in Piazza Matteucci 11. L’obiettivo della serata sarà quello di rinnovare il Consiglio, eleggere un nuovo Presidente, ridistribuire le cariche all’interno del Consiglio stesso e contribuire alla vita del gruppo con proposte e valutazioni.

Confidando nella vostra  partecipazione vi salutiamo cordialmente.

Il consiglio di Avventura Trekking ed il Presidente

TREKKING URBINO E GUBBIO 22-23 OTTOBRE

gubbiourbino clicca qui per il pdf     

  Ritrovo in via Don Gnocchi (dove sempre) alle ore 5:45 .  Partenza alle 6.

Primo Giorno 22 ottobre Ferrovia dei Duchi

Il tracciato sulla ferrovia fra Fermignano e Urbino rappresenta un’opportunità per un originalissimo percorso da fare a piedi. Penetrando tra trafori e viadotti nella profondità della campagna urbinate,potremo gioire di angoli naturali altrimenti inaccessibili e viste impareggiabili su una delle città simbolo del rinascimento. Giunti a San Donato, il Mausoleo dei Duchi, ci attende un incontro inaspettato con un ospite decisamente originale!

Note sul percorso: il tragitto si snoda sulla ferrovia, strade sterrate e sentieri, un breve tratto di strada ed un brevissimo tratto fuori pista, che rendono possibile l’attraversamento dei trafori, attualmente inagibili.

Luoghi d’interesse: Centro storico di Fermignano, traforo ferroviario, ponte ferroviario, Mausoleo dei Duchi, Urbino.

Punto di partenza: Stazione Ferroviaria di Fermignano – Punto di arrivo: Urbino

E (Escursionistica) camminata 5h, dislivello 500 m, lunghezza 14,5 km (con visita al Mausoleo dei Duchi)

Secondo giorno 23 ottobre . Da Pietralunga a Gubbio (via di Francesco)

Di buon ora partiamo col pullman , in direzione Gubbio dove gli escursionisti scenderanno a Pietralunga.

Dalla piazza con la torre si prende sulla destra via Roma. Al termine della discesa (km 1), si prosegue dritto su strada sterrata, in direzione Saliceto Lame e Morena. Guadato senza difficoltà il rivo d’acqua, inizia la salita (km 1,8); i primi 500 metri sono ripidi, ma poi il cammino sale progressivamente. Al bivio (km 3) si prosegue a sinistra, facendo attenzione ai segnali in vernice posti su un gruppo di pietre. Si prosegue in falsopiano e poi in discesa su asfalto; in meno di 1 km si raggiunge l’abbazia di San Benedetto Vecchio (km 3,8). Si cammina senza difficoltà attraverso boschi e prati aperti, che offrono ampie vedute sui colli circostanti. Superata la località Cerchiaro, 508 mslm (km 5,4), si sale su ampia carrareccia. Si supera il Casale Sesse, 711 mslm (km 8,2). Il percorso alterna salite leggere e discese dolci. Si oltrepassa un laghetto artificiale (km 8,6) e si prosegue dritto, inoltrandosi nel bosco di conifere. Giunti in vista di un gruppo di casali si scende (km 10,5) a sinistra su un tratto dissestato, per meno di 200 metri. Dopo aver superato un passo (se chiuso, si deve sempre richiuderlo), si oltrepassa un bel casale costruito con la tipica pietra locale e un’azienda agricola sulla destra (km 12,23). Si affronta, quindi, con calma una salita, fino a raggiungere la località Madonna di Montecchi (km 15). Da questo punto si prosegue su strada asfaltata e, all’improvviso, si apre la splendida pianura intorno a Gubbio, dove le linee orizzontali dei campi incrociano le linee verticali dei pioppi lungo i canali di irrigazione. Giunti a Loreto (km 16,4), il paesaggio cambia: i boschi silenziosi lasciano spazio ai campi coltivati e ai paesi. Si giunge su un belvedere alberato accanto alla chiesa di San Giovanni Battista . Si prosegue in discesa, fino alla località Abbadia di Piazza, dove si procede su una strada secondaria, fiancheggiata da imponenti querce. Dopo un’area giochi per bambini (km 18,4), si raggiunge l’incrocio con la strada provinciale (km 19,3), che si attraversa (sulla destra c’è un bar) facendo attenzione al transito di veicoli. Si raggiunge la località Raggio e inizia un lungo tratto in pianura, un po’ noioso. Fare attenzione, in piena estate, al sole. In alto sul Monte Ingino, appare il Santuario di Sant’Ubaldo e si rilevano in distanza anche le eleganti forme del Palazzo e della Piazza dei Consoli. Si supera la località Madonna di mezzo Piano (km 24) e dopo poco si affronta, facendo attenzione ai veicoli, il passaggio stretto sul cavalcavia della superstrada. Il cammino prosegue nella periferia di Gubbio. In prossimità di una palestra, a sinistra, si prende a destra, ricercando il segnale in vernice. Da Via dell’Alboreto si attraversa la rotatoria proseguendo dritto su via Rosmini. Si raggiunge l’anfiteatro romano, percorrendo via Alcuino da York. Si prosegue sul viale del teatro romano fino alla porta medievale, che si attraversa per raggiungere la Chiesa di San Francesco (km 26,2). Qui si è accolti dalla tenera statua che rappresenta Francesco e il lupo, a ricordo del miracolo della belva feroce ammansita dal Santo.

26,2 km dislivello 65O m circa in salita e 712 m di discesa. Difficoltà media. 6/7 di cammino

 Alternativa all’ escursione Pietralunga Gubbio

Chi non vuole effettuare questa escursione va direttamente a Gubbio, dove ci possono essere due possibilità

 1)Visita libera del centro storico

Visita libera della città e passeggiata A/R al santuario di Sant’Ubaldo fino alle mura delle rovine del castello che si trovano a poca distanza. (1:30 Gubbio S.Ubaldo A/R)

2) Seconda alternativa : Giro del Monte Ingino

Sentiero Cai n. 251 Difficoltà : E   Lunghezza : Km 7,300   Dislivello : m 285

Escursione ad anello con partenza e arrivo a Gubbio. Panorama sul centro storico. Si parte dalla Porta di S. Ubaldo (m 595), situata sul lato a monte delle mura urbiche verso il monte Ingino, all’inizio degli “stradoni” che conducono alla basilica di S. Ubaldo. Si percorre il primo tornante e si prosegue sul sentiero a destra che porta direttamente alla “1° Cappelluccia”. Si continua in falso piano dietro la chiesetta passando sotto la funivia per addentrarsi nella pineta. Si sale lungo il lato dx della valle su sentiero facile che arriva a lato di una piccola cascata (con acqua solo nel periodo invernale) e subito dopo si attraversa il ruscello per salire dalla parte opposta del pendio roccioso ed arrivare, dopo un tratto nel bosco, all’incrocio con il sentiero n. 253 (m 776 – Km 1,400). Si gira a sx salendo ancora per poco nel bosco per uscire sui prati del parco di Coppo. Ora il sentiero aggira in piano il promontorio erboso per raggiungere le attrezzature ricreative e il bar di Coppo (m 785 – km 1,700). Di fronte al bar si sale nella pineta e oltrepassata una fontana si sale ancora per poi scendere all’incrocio con il sentiero n. 255 (m 834 – km 2,300). Si gira a sx per arrivare dopo circa 200 m ad una radura che si attraversa tenendosi sulla dx ai limiti della pineta, per poi scendere ancora a dx nel bosco. Dopo circa 50 m si gira di nuovo a dx seguendo il sentiero ora pianeggiante che costeggia il pendio boscoso per poi scendere dapprima ad una casa diroccata e quindi su di una strada asfaltata che dopo pochi metri finisce ad una nuova costruzione rotondeggiante “Fornacette” (m 690 – km 4,300). Si continua diritti lasciando il fabbricato sulla sx per scendere sul sentiero retrostante che porta sulla strada statale vicino al bivio per la basilica di S. Ubaldo. Si segue la strada asfaltata in discesa per giungere prima ad una piazzola dopo un ponte da dove si diparte il sentiero n. 260 e quindi all’invaso del “Bottaccione” (m 590 – km 5,300). A sx dello sbarramento un cavalcavia in cemento armato porta all’inizio dell’acquedotto medioevale, attualmente chiuso da un cancello. Il sentiero segue l’intero acquedotto, aprendosi gradatamente ad una stupenda vista su Gubbio con a dx, sul lato opposto della valle, l’eremo di S. Ambrogio, per arrivare dietro alle alte mura medioevali. Si prosegue diritti dietro le mura risalendo il pendio fino al “Cassero” ed infine si scende alla Porta di S. Ubaldo.

P.S. l’escursione da Pietralunga a Gubbio non presenta nessuna difficoltà, ma è lunga. Di conseguenza chi decide di venire deve essere consapevole che si tratta di 7 ore di cammino e che i tempi devono essere rispettati per non far aspettare troppo chi aspetta a Gubbio.

Sia per il primo giorno che per il secondo giorno per l’escursioni sono obbligatori gli scarponcini da trekking

 

9 OTTOBRE 2016 LE TERRE MATILDICHE CON UISP REGGIOEMILIA

clicca qui per descrizione dettagliata su pdf

Escursione in pullman.

” Noi non andremo a Canossa “: questa frase, divenuta ormai proverbiale, fu pronunciata il 14 maggio 1872 da Otto von Bismarck, durante una storica seduta del Parlamento, a proposito delle diatribe sorte in quegli anni tra il governo del Reich e la Curia Romana.

Il motto si riferiva ai fatti avvenuti nel Gennaio 1077 presso il Castello di Canossa, che videro come protagonisti l’ imperatore Enrico IV, il Papa Gregorio VII e la Contessa Matilde. E’ dunque in un teatro di grande rilevanza storica che si sviluppa questo itinerario ad anello, meta ogni anno, di migliaia di visitatori da tutta Europa. Il percorso si snoda sulla destra orografica della media valle del fiume Enza e per buona parte segue la vallata calanchifera del rio Vico, anch’ esso tributario dell’ Enza, in uno scenario caratterizzato dalla presenza di plumbei calanchi alternati a praterie e boschetti, con una ricca vegetazione con belle vedute sulla Val D’ Enza.

Durante il percorso avremo modo di fare visita al Castello di Canossa , Castello di Rossena e la Torre di Rossanella e ai borghi matildici di Vico, Casalino, Braglie.

Giunti all’ arrivo gli ESCURSIONISTI potranno assaggiare una merenda a base di prodotti tipici Reggiani offerti da UISP ESCURSIONISTI MONTAGNA – RE

Partecipanti  : Gers Roteglia – RE – Avventura Trekking Campi Bisenzio – FI – CRAL Comune di Reggio Em. –

Dislivello di salita 450 m  5 ORE

partenza ore 6:00 dal parcheggio di via Don Gnocchi

 

Comunicazioni importanti

Salve , volevo augurare a tutti un buon rientro delle ferie e un altrettanto buon inizio delle escursioni.

Detto questo volevo comunicare ai soci due cose :
1) mercoledi’ prossimo 14 settembre dalle 21:45 iniziano le iscrizioni della gita a Urbino – Gubbio del 22-23 ottobre
2) Visto che un anno fa abbiamo organizzato una serata per raccogliere i fondi per il Nepal, abbiamo deciso di fare altrettanto per il terremoto del centro Italia.
Negli anni passati siamo andati più di una volta sui Sibillini e sui monti della Laga ed abbiamo dormito due volte ad Amatrice.
Mi ricordo benissimo della piazzetta e dei vicoli di Amatrice. Per questo motivo abbiamo deciso di aiutare
come gruppo, quelle che sono state anche le nostre montagne.
La serata prevista per questa cena è il 15 ottobre e verrà fatta accanto alla sede, il costo è di 20 euro. Prima della
cena verrà proiettata una presentazione con foto storiche delle nostre gite sui monti della Laga e altre foto della distruzione
del terremoto scattate da due nostri soci, Paolo e Maria Grazia che ringrazio.
Partecipate numerosi , spargete la voce , ditelo ai vostri parenti e amici. Non abbiamo problemi di posto possiamo essere
anche più di 100, chiaramente bisogna saperlo prima per motivi amministrativi. Le iscrizioni sono alla sede.

Grazie di tutto Avventura Trekking

Dolomiti Val Di Cadore -Monte Rite 16-17 luglio

Dolomiti Val Di Cadore -Monte Rite 16-17 luglio

Primo giorno:

L’escursione al Monte Rite è forse una delle escursioni più popolari di tutta l’area dolomitica ed in particolare della zona del Cadore. Questo itinerario è adatto quasi a tutti:  il dislivello è di m 733 e il sentiero non prevede particolari difficoltà. Arrivati al rifugio Remauro si prosegue a piedi in direzione Forno di Zoldo . Alla  località tabià Seguiamo la segnaletica del sentiero 494 , che sale lungo la sinistra orografica della Val Inferna sino alla omonima forcella  (m. 1.735), da qui ci si immette nel sentiero 478 che porta fino a Forcella Dèona (m. 2.053) e si continua sulla rotabile che conduce al rifugio Dolomites (ore 2 ½). Dopa aver visitato il museo della Nuvole Di Messner il rientro è con il sentiero 479 che riporta a Forcella Cibiana.

variante difficile: Sasso Lungo di Cibiana

Seguire l´evidente traccia prima in piano e poi in leggera salita sotto delle pareti rocciose, risalendo infine in obliquo verso destra la parte alta di un ghiaione fino ad una forcella erbosa. Da qui andare a destra verso una roccia con bollo rosso da cui parte la via di salita. Salire subito il saltino roccioso a destra (I), non badando all´invitante cengia-rampa rocciosa che sale a sinistra e poi termina sulla parete, e salire per traccia a delle placche bianche poco inclinate poco sopra. Risalirle verso sinistra entrando nella larga cengia in salita di accesso alla parete W, con fondo roccioso e ghiaioso e sospesa sulla parete (attenzione in discesa), con tetto a metà cengia che richiede di abbassarsi un po´. La cengia termina su pendio di roccette e ghiaie oltre lo spigolo, seguire a destra i bolli rossi sbiaditi, raggiungendo un canale-camino di 4 m da risalire direttamente (I+), uscire a sinistra e seguire i bolli rossi. Si sale un altro saltino di roce (I) ed un canale roccioso di 5 m (I+), se ne esce a sinistra per cengetta e si segue a destra (frecce) per altra cengetta fino ad un breve canale in direzione di una antro. Si entra nell´antro proprio sotto un buco di uscita e si arrampica in spaccata per circa 3 m con buoni appoggi per i piedi, uscendo direttamente dal buco (II-, buoni appigli fuori dal buco, attenzione ai sassi, in alternativa si può seguire la rampetta di rocce a sinistra dell´antro, ma con maggiore esposizione e difficoltà). Usciti dal buco puntare dritti salendo verso la parete rocciosa con bollo rosso, evitando un canale a sinistra, e salire al cornicione un po´ esposto che sale verso sinistra (I+). Ancora per ghiaie e per una altro canaletto si raggiunge un forcellino, quindi a destra per ghiaie ad un saltino verticale di 2 m ben appigliato con fessura obliqua (I+). Si risale per pendio di detriti verso destra ed una altro canaletto (I), ancora per detriti fino ad una breve rampa rocciosa (I+) che porta ad un altro forcellino. Per pendio roccioso seguire i bolli rossi verso destra fino al crestone e per larga dorsale di ghiaie in breve alla croce di vetta.  

Discesa:   Come per la salita, scendere direttamente per il buco senza farsi tentare dalla rampa rocciosa sulla sinistra.

Secondo giorno:    Dal Passo Cibiana (ss 347) a Le Bócole (Forno di Zoldo)

Dislivello: 500 m ca. in salita e 1200 m ca. in discesa   Tempo di percorrenza: 5/5.30 ore

A sud del Passo Cibiana si imbocca una carrareccia che si inoltra per breve tratto in una zona di prati dove si imbocca, sulla sinistra, una strada forestale (483; Alta Via n° 3) che sale nel bosco. Dopo una ripida rampa, raggiunto uno slargo la si abbandona per seguire, sulla destra il comodo sentiero 483. Usciti dal bosco si raggiunge un trivio. Tralasciando i sentieri di sinistra (483, Forcella Bèla) e in centro (485, Forcella delle Ciavazòle o de La Grava) si prende quello di destra (485) fino alla Forcella de le Calàde dove si scende a sinistra per sentiero erto ma sicuro sino all’orlo di un grande franamento. Raggiunto il fondo del bacino ghiaioso, si traversa seguendo i segni rossi che portano ad un sentiero che risalendo ripido porta poi alla Casèra Bosconero.
Dal rifugio, seguendo il sentiero 490 si divalla ripidamente in Val Bosconero dove, attraversato il letto del Rù di Bosconero si continua con minor pendenza nel bosco raggiungendo un bivio in località Pian del Mugón 1060 m . Abbandonato il sentiero 490 (che scende direttamente alla statale 251 in località Ponteséi) si continua sulla destra lungo il sentiero 491. Oltrepassata la deviazione per la Casèra del Fagarè si inizia infine a scendere e si raggiunge l’incrocio fra le ss 251 e ss 347, da dove, discendendo poche centinaia di metri la ss 251 (galleria), si raggiunge la località Le Bócole.