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Croazia 28 29 30 aprile e 1 maggio

Croazia: le Isole Quarnerine – 28/29/30 aprile – 1 maggio 2018

 

Appartenenti alla regione litoraneo-montana della Croazia, sono situate nel golfo del Quarnaro, tra i due bracci di mare noti come Quarnaro (propriamente detto) e Quarnarolo. Da un punto di vista geografico sono parte integrante della Dalmazia. Tuttavia in passato alcune di esse (Cherso, Lussino e talora anche Veglia) sono state associate all’Istria.

 

 

Gruppi:

 

A – chi non cammina

B  – camminatori medi

C  – camminatori

 

La scelta può variare da un giorno ad un altro.

 

Gli orari e i percorsi si intendono sempre salvo diversa indicazione fornita dagli organizzatori.

 

AVVERTENZE PER TUTTI:

  • portare un documento valido per l’estero,
  • la carta sanitaria,
  • un cappello per sole e durante le camminate acqua in abbondanza,
  • e ovviamente le scarpe da trekking.
  • La Croazia non ha adottato l’euro, per cui è probabile che soprattutto gli esercizi commerciali più piccoli non lo accettino. Vedremo sul posto se e come procedere al cambio monetario.
  • I due alberghi che ci ospiteranno sono disponibili a prepararci dei panini per il pranzo. Prenderemo le prenotazioni durante il soggiorno. Il pagamento è in contanti.

 

Sabato 28 Aprile 2018 – Isola di Cres

 

Ritrovo al parcheggio di via Don Gnocchi a Campi Bisenzio alle h.4.45  e partenza con pullman alle h.5.00. Arrivo previsto a Golovik verso le h.13:00/13:30, traffico permettendo.

 

I camminatori (gruppi B e C) percorrono circa 10 km di una facile strada forestale per arrivare all’imbarco del traghetto a Brestowa. Tempo previsto per la camminata 3 ore circa.

 

ATTENZIONE:

  • è necessario indossare le scarpe da trekking all’arrivo a Golovik e potremo cambiarci solo dopo il traghetto.
  • è necessario portare un pranzo al sacco.

 

Chi non ha intenzione di camminare (gruppo A) prosegue con il pullman e aspetta l’imbarco dello stesso a Brestowa. L’attesa potrebbe essere lunga.

 

Il traghetto ci porta a Porozina, la durata del viaggio in nave è di circa 20 minuti.                         Si prevede l’arrivo a Cres intorno alle 18,30.

 

 

Cres (Cherso in italiano) è una delle isole dell’arcipelago del Quarnero, a pochi chilometri di distanza dall’Istria e il suo capoluogo è la città di Cherso. In seguito alla dominazione Romana, Gota e Bizantina, l’isola fu a lungo contesa tra la Repubblica di Venezia ed i vicini Regni di Croazia e Ungheria, finché nel tardo Medioevo Venezia se ne impossessò definitivamente. Dopo il trattato di Campoformio (1797) Cherso passò dalla Repubblica di Venezia all’Impero Asburgico. Con la fine della prima guerra mondiale fu assegnata con l’Istria e l’isola di Lussino all’Italia (1919). Nel 1947 fu ceduta alla Jugoslavia per poi entrare a far parte della Croazia.

Negli ultimi anni l’isola si è affermata quale importante centro turistico dell’Adriatico orientale.

Cherso conserva parti dell’antica cinta muraria, nonché numerosi palazzi risalenti al dominio veneziano. Degni di nota sono una porta col leone marciano, la torre dell’orologio e la loggia, di foggia rinascimentale. Cherso diede anche i natali al filosofo Francesco Patrizio, la cui casa è oggi un museo a lui dedicato.

 

Domenica 29 Aprile 2018 – giornata top!! – Isola di Lussino

Ritrovo all’entrata dell’albergo alle ore 9.00. Zaini in spalla e scarpe da trekking indossate e si parte con il pullman.

 

Il gruppo A va direttamente con il pullman a Nerezine e visita il paese. Qui aspetta il gruppo B e va a prendere il gruppo C  a Ćunski.

 

I camminatori (gruppo B e C) scendono dal pullman a Osor (Ossero), al ponte mobile.

 

Il gruppo B lungo un percorso di circa 8 km più o meno in 4 ore raggiunge Sveti Gaudent e prosegue per  Neresine, passando per il sentiero di cresta.

Il gruppo C prosegue sul sentiero di cresta fino a Ćunski in circa 6 ore complessive.

Entrambi i percorsi sono di impegno medio, e di dislivello circa 600m.

 

Se i tempi lo permetteranno, dopo che i gruppi si saranno ricongiunti valuteremo la visita al paese di Lussino.

 

Lussino (in croato Lošinj) è un’isola situata nella parte meridionale dell’arcipelago del Quarnero.            I principali centri abitati dell’isola sono (da nord a sud: Neresine (Nerezine), San Giacomo di Neresine (Sveti Jakov), Chiusi Lussignano (Ćunski), Artatore (Artatore o Artaturi), Lussinpiccolo (Mali Lošinj), Lussingrande (Veli Lošinj) e Rovensca (Rovenska).

I nomi di Lussingrande e Lussinpiccolo non debbono trarre in inganno: il primo (il più antico) è un centro minore per dimensione ed importanza rispetto al secondo (di più recente fondazione ma di maggior sviluppo, capoluogo dell’isola).

 

Un’unica strada carrozzabile percorre l’isola per tutta la lunghezza. L’isola di Lussino è collegata a nord con quella di Cherso (Cres) da un ponte girevole sul canale della Cavanella (scavato in epoca romana, quando le due isole erano collegate da una sottile e minuscola lingua di terra); appena al di là del ponte si trova il borgo di Ossero (Osor). Da qui la strada prosegue attraverso l’isola di Cherso fino all’omonima città dove si biforca in direzione di Faresina (Porozina) e di Smergo (Merag), attracco delle due linee di traghetti di collegamento alla terraferma.

 

Neresine è un insediamento di Lussinpiccolo. Sotto l’Austria era una frazione di Ossero, dal 1924 e fino al 1947 era un comune autonomo della provincia di Pola, con l’annessione alla Jugoslavia nel 1947 fu unito al comune di Lussinpiccolo.

 

Chiusi Lussignano (in croato Ćunski) è un insediamento situato nel comune di Lussinpiccolo. Si trova sul versante meridionale di una collina con vista sulle coste occidentali del Quarnaro.

 

L’unico rifugio alpino dell’arcipelago è il Planinarska Kuća Sv. Gaudent (Rifugio Alpino San Gaudenzio) sul Monte Ossero-Osoršćica, la principale elevazione dell’isola di Cherso-Lussino (Cres- Lošinj). E’ ricavato da un ex osservatorio militare della marina italiana (negli anni fra ledue guerre l’isola faceva parte del Regno d’Italia, a differenza della dirimpettaia Veglia/Krk che apparteneva al Regno di Jugoslavija).  Il rifugio è gestito dalla sezione locale del club alpino croato. Si trova a 274 metri di quota lungo la dorsale del monte Ossero il cui punto più elevato si chiama cima Televrin (m 588). Si raggiunge da Ossero-Osor partendo dal campeggio presso il ponte sul canale. Il sentiero è tracciato nella macchia mediterranea ed è piuttosto lungo. Luce, aria, aromi e colori decisamente meridionali ci accompagnano mentre la vista s’allarga all’intero arcipelago. Dal rifugio in un’altra ora si sale a Cima Televrin (m 588).  Il percorso classico è ad anello da Osor al rifugio e alla cima Televrin con successiva discesa a  Neresine/Nerezine e rientro ad Osor lungo la strada (due o tre chilometri di asfalto).  Un punto di riferimento visibile da lontano è il traliccio radio posto 20 minuti a sud di cima Televrin lungo il percorso ad anello che scende al paese di Nerezine.

 

 

Lunedi 30 aprile 2018 – Isola di Cres e Isola di Krk

 

Partenza dall’albergo alle ore 9.00, dopo aver caricato sul pullman il bagaglio.

Ci dirigiamo a Valun, pittoresco paesino di pescatori: il gruppo A ci arriva con il pullman, mentre i camminatori (gruppo B e C) seguono la strada di accesso dei mezzi antincendio e raggiungono il paesino a piedi. Una leggera passeggiata di circa 3 ore e mezzo per sentieri pietrosi attraverso oliveti permetterà di raggiungere cala Nedomišlje. Arrivo previsto alle ore 13.00. Chi vuole può pranzare in un ristorante del paese.

Chi vuol proseguire la camminata (gruppo C) può raggiungere la località di Pernat, percorrendo circa 6km per poi ritornare poi indietro a Valun (12 km in totale) dove tutti insieme ripartiremo in pullman per arrivare a Merag a prendere il traghetto per l’isola di Krk.

ATTENZIONE: è necessario essere a Valun per proseguire per prendere il traghetto al massimo alle ore 16.00.

Pernottamento a Punat, arrivo verso le ore 18.30.

Valun si trova nella parte meridionale di una bella baia racchiusa tra due spiagge di ciottoli, che dista 16km dal capoluogo dell’isola, Cres. E’ collegata da una fitta rete di sentieri agli altri paesi del promontorio, ma anche al Lago Vrana, fenomeno naturale di importanza vitale per l’isola (unica fonte di acqua dolce delle isole Cres e Lussino).

E’ un paese piccolo, pittoresco e originariamente era il porto del vicino villaggio di Bucev, i cui resti si trovano vicino alla chiesa di San Marco, sul colle che sovrasta lattuale Valun. Un tempo San Marco era la chiesa parrocchiale di Valun (XI sec.). Ha un portico con colonne mirate e al suo interno si trova il monumento sepolcrale del figlio di Filippo Vidic che fece costruire la nuova chiesa parrocchiale di Valun nel 1851. Questultima è dedicata alla Madonna del Rosario e sui muri della sagrestia si trova una copia della tavola di Valun, tavola incisa in glagolitico. Valun oggi è un piccolo villaggio pittoresco raccolto attorno al minuscolo porto dove non è consentito l’accesso alle auto. E’ famoso per i suoi scampi.

 

Punat (Ponte) si trova nella parte sud-occidentale dell’isola di KrK (Veglia).

Il centro storico è caratterizzato da viuzze strette, dette calli sulle quali si affacciano delle piccole case in pietra. Nella città vi sono il convento delle Carmelitane, le chiesa della Santissima Trinità, di San Pietro, di Sant’Andrea, di San Giorgio e le cappelle di San Nicola e di San Rocco. Molto caratteristica è una località chiamata Tre Croci per la presenza di tre croci che si trova lungo un percorso pedonale dove nel periodo pasquale viene svolta una Via Crucis.

 

 

 

1 maggio 2018  – Isola di Krk

 

Dopo la colazione, carichiamo i bagagli sul pulman e partiamo con esso alle 8.30.

 

Il gruppo A visita il paese di Bescanuova.Tempo libero fino alla partenza per casa.

 

I camminatori da Bescanuova si dirigono verso il  kanjon Vrženica.

Attraversato il Kanjon ad un bivio il gruppo B percorre un anello e torna a Bescanuova in circa 3 ore e mezza (9 km) e potrà quindi pranzare in paese.

Chi prosegue la camminata (gruppo C), al bivio prosegue per Vela Luka e da qui torna indietro sullo stesso sentiero per Bescanuova. Il percorso totale è di circa 13 km e 5 ore circa. Il gruppo C deve avere il pranzo al sacco. E’ importante che raggiunto il bivio si valuti il tempo impiegato per decidere il da farsi.

 

PER TUTTI: è necessario ritrovarsi al pullman alle ore 16, per partire per il viaggio di ritorno.

 

Arrivo previsto, traffico del primo maggio permettendo, alle ore 24.00.

 

 

Bescanuova (Baska) è un insediamento romano. Nel 1380 i Veneziani la bruciarono nel corso di una battaglia e nel 1525 nacque nuovamente sul bordo del mare, dove ancora oggi si possono notare le file di case, ben conservate, con le facciate collegate l’una all’altra.

 

Vela Luka è una delle spiagge tra le più conosciute e apprezzate dell’ isola di Krk. L’acqua cristallina di questa profonda caletta è irresistibile, e proprio per questa ragione attira molte persone. Rimane comunque poco affollata dal momento che non è facilmente raggiungibile: infatti, non può essere raggiunta in auto, bensì solo a piedi (con una passeggiata di 4 o 6 km tra le montagne) o con taxi-boat (che partono dal porto di Baška e raggiungono Vela Luka in circa 10 minuti per poche kune).

 

La vicina spiaggia Mala Luka è una delle meno conosciute e frequentate, nonostante sia una delle più belle. Il fatto di essere un po’ isolata e difficile da raggiungere contribuisce sicuramente a renderla una perla selvaggia. L’acqua rimane bassa per molti metri, fresca e cristallina, circondata da vasti spazi di sassi, ghiaia, terra ed erba.

Lago d’Orta, Verbania – 7/8 aprile

 

Sabato 7 Aprile 2018

Partenza prevista da via Don Gnocchi a Campi Bisenzio: ritrovo h.5.15 PARTENZA con pullman alle H.5.30 ed arrivo previsto a Baveno verso h.11:30/12:00 dove il pulmann ci lascia per riprenderci a fine giornata attorno al massimo alle 18:00 e portarci a Pettenasco all’Hotel Il Giardinetto.

Breve descrizione di Baveno: di antica origine documentata a partire dal X secolo, e’ una delle mete turistiche del lago. Tra i suoi monumenti due importanti edifici: la Parrocchiale del Santi Gervaso e Protaso dell’XI-XII secolo, rimaneggiata nel sei-settecento, con campanile romanico e battistero ottagonale, anch’esso ristrutturato nell’XVII-XVIII secolo, la cittadina vanta ospiti illustri: da Lord Byron a Lamartine, dalla Zarina Alessandra alla regina Vittoria d’Inghilterra, da Wagner a Umberto Giordano (che compose l’opera Fedora nella villa omonima) e infine Churchill che ritrasse in alcuni acquerelli la Parrocchiale. Baveno e’ inoltre famosa per le cave di granito rosa, aperte sulle pendici del Monte Camoscio (890 metri) alle spalle della cittadina, da cui sgorgano anche le sorgenti di acque oligominerali, dette “Fonti di Baveno”.

Dal parcheggio del pullman ci si divide.

Opzione A: Per chi è interessato a fare ferrata è obbligatorio portarsi l’attrezzatura adeguata. Chi né è in possesso potrà andare a cercarsi il sentiero M3 per eseguire la ferrata denominata Picasass partendo dalla località Tranquilla al campeggio raggiungendo l’attacco della ferrata classificata come poco difficile e tornare seguendo il sentiero M3 per poi aspettare il pullman nella piazza dove li aveva lasciati. Obbligatorio pranzo a sacco e scorta d’acqua.

Opzione B: Chi vuole invece rilassarsi con semplici passeggiate e visite ai siti ad attrazione turistica può organizzarsi in autonomia e prendere il traghetto di linea della Navigazione Laghi del Lago maggiore, allo scalo di Baveno in Piazza 4 Novembre a dieci minuti dal parcheggio, tenendo presente che il punto di partenza dove ci lascia il pulmann coinciderà con il punto di ritrovo alle ore 18:00, salvo diversa indicazione che potrà essere annunciata dai responsabili della gita sul pullmann la mattina stessa durante il tragitto. Non è prevista l’aggregazione in un unico gruppo anche perché gli orari di partenza dei traghetti sono frequenti e ci sono tante possibili combinazioni, per cui si è preferito lasciare la libertà ad ognuno di muoversi come crede meglio. Inoltre il primo giorno non avremo la guida con noi perché i siti come il Palazzo Borromeo sono dotati di guide che accompagnano i visitatori. Per chi sceglie questa opzione non è obbligatorio il pranzo a sacco viste le notevoli opportunità che i luoghi offrono (alcuni traghetti hanno il risotrante a bordo). Segnaliamo solo alcune delle numerosi combinazioni di tragitti e siti che si possono raggiungere:

–          L’isola Bella la più fascinosa. Si raggiunge in 15 minuti da Baveno e i traghetti ci sono ogni 45 minuti/ora. Trasformata da scoglio a giardino fiorito oggi l’isola appare come un vascello che fluttua sulle azzurre acque del lago Maggiore così come nell’intento del suo fondatore Vitaliano VI Borromeo. Nel Giardino si alternano statue e decori architettonici a geometrie e preziosità botaniche. I fidati giardinieri potano, concimano, sperimentano, preservando questo luogo d’incanto dallo scorrere del tempo. Alle porte del giardino un grande canforo da quasi duecento anni accoglie i visitatori che varcato il grande cancello trovano dinanzi a se lo splendore dell’Anfiteatro che scenograficamente occupa la parte centrale dell’isola. Il giardino all’italiana di gusto barocco si sviluppa su parterres e terrazze poste ad altezze differenti ed alterna statue, obelischi, scalinate e balaustre in pietra che creano un impianto scenografico pensato per simboleggiare la potenza della nobile casata. Il palazzo Borromeo dell’isola Bella è uno scrigno dell’arte barocca sospeso sull’acqua. Attraverserete saloni elegantemente arredati con splendidi affacci sul lago, attorno a voi tele di noti artisti, mobili di gran pregio, marmi, stucchi neoclassici, sculture antiche, armature e arazzi fiamminghi d’oro e di seta.

–          L’isola Madre Si raggiunge in 25 minuti da Isola Bella e i traghetti ci sono ogni ora circa. Con le sue collezioni botaniche, è la più grande delle isole del Verbano e la vegetazione rigogliosa si estende sulla maggior parte della sua superficie e dalla massa squadrata del palazzo, costruito sulla sponda meridionale e sul punto più elevato dell’isola. Alla lussureggiante natura del giardino si affiancano l’antico palazzo, al cui interno si conservano prestigiosi arredi di Casa Borromeo, e la cappella di Famiglia con la bella facciata decorata da pannelli in terracotta. L’isola Madre ha un giardino botanico unico per le essenze vegetali rare ed originarie di ogni parte del mondo qui conservate. Questo parco all’inglese regala viali ombreggiati dove passeggiare e splendidi cannocchiali verso il lago dove ammirare il panorama; tra i pendii verdi viene offerta al botanico un’ampia materia di studio e al turista fioriture continue ed esuberanti frutto del lavoro di mani sapienti. Il palazzo dell’isola Madre, aperto al pubblico nel 1978, è allestito con preziosi arredi provenienti da varie dimore della Famiglia Borromeo che restituiscono un suggestivo itinerario attraverso ambienti che ricalcano lo stile di vita del XVI e XVII secolo. Di particolare bellezza il salotto veneziano con le pareti decorate a trompe l’oeil che ricordano quelle di un gazebo fiorito. Imperdibile la sezione dedicata ai teatrini delle marionette di casa Borromeo, le cui rappresentazioni, essenzialmente destinate all’intrattenimento ed allo svago, coinvolsero dalla metà del XVII secolo in poi, i membri della famiglia, gli amici e la stessa servitù. Dalle grandi finestre al piano nobile infine l’affaccio sul golfo Borromeo con l’isola Bella e l’isola Pescatori è così armonioso da far indugiare l’occhio di fronte tanta bellezza.

–          L’isola Superiore dei Pescatori. Si raggiunge in 20 minuti da Isola Madre e i traghetti ci sono ogni mezzora circa. Unica tra le isole ad essere abitata durante tutti i mesi dell’anno, ospita un piccolo villaggio di cinquanta abitanti caratterizzato da una piazzetta racchiusa da vicoli stretti e sinuosi che conducono alla passeggiata sulla punta settentrionale dell’isola. Caratteristiche sono le case a più piani sorte per sfruttare al meglio il poco spazio a disposizione: sono quasi tutte dotate di lunghi balconi indispensabili per essiccare il pesce. Come indicato chiaramente dal nome, l’attività della pesca è ancora assai praticata, ed è possibile gustarne i freschissimi frutti in una delle numerose trattorie con vista lago. La Chiesa parrocchiale è dedicata a San Vittore. Caratteristico il piccolo mercatino che vende oggetti d’artigianato locale e richiama numerosi turisti.

–          La Rocca di Angera. E’ la più lontgana da raggiungere e da Baveno ci vogliono 2:15 e non sono frequenti i traghetti.  si erge maestosa su uno sperone di roccia che domina la sponda meridionale del Lago Maggiore. Al suo interno, un coinvolgente percorso conduce alla scoperta delle imponenti Sale Storiche, impreziosite dal recente allestimento della Sala delle Maioliche, una straordinaria collezione composta da trecento rarissimi pezzi. Il Museo della Bambola e del Giocattolo, il più grande d’Europa, è un tuffo nel passato della storia della bambola e del gioco attraverso l’evoluzione dei materiali, i comportamenti socio-educativi e i legami con arte, costume e moda di ieri e oggi. A fare da cornice è il ricercato Giardino Medievale, ricco di significati simbolici, realizzato a seguito di accurati studi su codici, documenti d’epoca e immagini su manoscritti miniati

Informazioni  su http://www.navigazionelaghi.it/ita/m_orari.asp

 

Calcolate bene i tempi e gli orari di ritorno perché il pulmann ci aspetta tutti (opzione A e B) fino alle 18:00 poi parte per destinazione Pettenasco dove l’abergo Il Giardinetto ci aspetta per il pernottamento.

 

 

 

 

 

 

 

 

Domenica 8 Aprile 2018.

Nato dal Ghiacciaio del Sempione, il Lago d’Orta è una meta di grande fascino del territorio piemontese per lo spettacolare scenario naturale, ma anche per i romantici borghi e le diverse testimonianze artistiche che lo costellano.

Opzione A: Chi vuole subito sgranchirsi le gambe si sveglia per la colazione dalle 7:00, e si ritrova sul parcheggio dell’albergo alle 8:30 con i bagagli già caricati sul pullman. Sarà possibile ordinare i panini la sera prima all’albergo. Zaini in spalla e scarpe da trekking indossate si parte per un tragitto di 12 km in 6 ore dei quali gli ultimi 2/3 su asfalto. Da Pettenasco salita a Pratolungo e al Monte Barro e rientro ripassando da Pratolungo per vedere la curiosa casa sull’albero in località Cà Felicina. Arrivo ad Orta e liberi fino alle 18:00 al punto di ritrovo con il pullman.

Opzione B: Chi vuole continuare a rilassarsi si sveglia per la colazione h.7.00 ed aspetta dai capigruppo le indicazioni sui due possibili scenari proposti di seguito: o carica i bagagli sul pullman entro le 8:30 ma aspetta il traghetto dall’albergo alle H.9.30 (se confermato) oppure carica i bagagli sul pullman sempre entro le 8:30 e vi sale sopra. Entrambe le soluzioni portano ad Orta dove ci aspetta la guida Orietta che ci farà conoscere tutta la bellezza di questo specchio d’acqua alpino concentrandosi su Orta San Giulio e visitare il Sacro Monte d’Orta dedicato a San Francesco ed Isola San Giulio e possibilmente Pella.

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Si riparte dal parcheggio di Orta che indicheranno i capigruppo alle ore 18:00 e l’arrivo previsto a Campi Bisenzio sarà per le ore 24:00.

Buona camminata.

11/03/2018 – Anello Populonia – Golfo Baratti per il Sentiero dei Cavalleggeri

FINALEdepliant-itinerari-promontorio DESCRIZIONE
Da loc. Reciso, non lontano dal paese di Populonia, prendiamo la strada sterrata, sicuramente una via tagliafuoco, contrassegnata come sentiero n. 300 ,seguendo il crinale che attraversa tutto il promontorio fino a Cala Moresca. Lungo strada troviamo la chiesina di San Quirico (resti), poco dopo il bivio sulla destra che porta al monastero medioevale (resti). Noi continuiamo a diritto. Dopo aver toccato il culmine scendiamo e poco prima di Salivoli un punto panoramico ci fà vedere tutto il golfo di Piombino. Noi continuiamo a diritto fino ad arrivare a un altro bivio sulla destra sempre sentiero 300 che seguiamo fino alla Cala Moresca (da Reciso h.2.00). Da qui inizia e seguiamo il mitico sentiero dei Cavalleggeri segnavia n.302 che, con continui saliscendi attraversa nuovamente il promontorio lato mare. Il sentiero prima largo poi sempre più stretto, si immerge nelle più svariate piante di macchia mediterranea. La cartellonistica informativa, ben fatta, ci aiuta con foto a riconoscere le varie piante (fino al fosso alle Canne siamo sul percorso botanico). La prima località che troviamo è fosso alle Canne poi a un bivio sulla sinistra seguiamo il segnavia 302 che in 30 minuti di ripida discesa ci porta alla Cala San Quirico. Al bivio successivo continuiamo a diritto sentiero 302 per la Buca delle Fate***** scogliera e panorama da sogno, cinque stelle, nome appropriato. A destra un sentiero riporterebbe a Reciso in circa 20 minuti col sentiero 301 (per chi vuole accorciare il percorso – circa h 4,00). Dopo aver fatto alcuni saliscendi arriviamo a Baratti. Dopo una sosta, ripartiamo in salita per asfalto fino a ritrovare il posteggio loc. Reciso (tempo totale h 6,00).
P.S. per chi sceglie di accorciare il percorso una volta ritornati a Reciso ci sono 3 possibilità, per attendere il ricongiungimento con gli altri, andare al Parco Archeologico di Baratti e Populonia (costo biglietto € 9,00, visitare l’Acropoli di Populonia oppure scendere al Golfo di Baratti.

Orario di ritrovo al parcheggio Don Gnocchi Domenica 11 marzo ore 6:45 partenza ore 7:00

22 Ottobre – Raduno Fie

22 ottobre 2017, domenica ritrovo ore 7:00 in sede oppure direttamente alle ore 8:00 al parcheggio in via Belmonte Ponte a Niccheri dove il servizio navetta ci trasporterà al punto di partenza del sentiero al Bigallo

– Bigallo, Fonte Santa, Grassina, Ponte a Niccheri
Ritrovo: ore 8:30 al Bigallo, via Bigallo e Apparita (N 43°44’17.7’’ E 11°20’56.4’’)
Partenza: ore 9:00 Lunghezza: 20,20 km Dislivello: 630 m in salita e 780 m in discesa
Tempo di percorrenza: 6:30 ore circa Difficoltà: E
Pranzo: ristoro presso la casina di Fonte Santa a cura degli organizzatori (si prega di rifornirsi di acqua)
L’escursione terminerà a Ponte a Niccheri, via Belmonte (N 43°43’54.3’’ E 11°18’01.7’’) e saranno trasportati al punto di partenza (località Bigallo) con servizio di navetta.
Al parcheggio in via Belmonte a Ponte a Niccheri nel
pomeriggio termina l’escursione della domenica.

8 Ottobre – Anello di Vertine (Chianti)

Insieme agli amici di Reggio Emilia percorriamo un percorso tipico del Chianti, che rimane fra i paesi di Radda e Gaiole. Con un saliscendi continuo tra vigneti, oliveti e bosco attraversiamo il tipico paesaggio del Chianti.

Partenza dalla sede alle ore 8:00.

 

 

 

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16-17 settembre Parco Monte Avic Val D’Aosta

16-17 settembre Parco Monte Avic Val D’Aosta

 BARBUSTEL pdf

Partenza da Campi Bisenzio via Don Gnocchi  ritrovo alle 4:45 partenza alle 5:00

(portatevi il pigiama sul pullman 🙂)

  • Primo giorno: salita al Rifugio Barbustel da Veulla sentiero 5c

Difficoltà: EM  – dislivello salita totale m 950 m circa. – località partenza: Veulla (Champdepraz , AO )  ore 3:30 circa.

Dalla frazione Veulla, dove termina la strada asfaltata proveniente da Champdepraz, imbocchiamo la strada poderale che ci permette di raggiungere le località Magazzino e Serva Désot. Dall’alpeggio imbocchiamo il sentiero sulla sinistra, n. 5C, che, attraversato un bosco di conifere, ci immette sul pianoro del lago di Serva. Dopo aver costeggiato lo stesso sulla destra, si sale ai ruderi dell’alpeggio Serva Damon quindi all’alpe Cousse. Tralasciato il ramo di sinistra, n. 5A, continuare sulla destra, sempre sul 5C, e, tra rocce modellate dai ghiacciai, guadagnamo il rifugio Barbustel, dopo aver lambito il Lago Bianco..

  • Secondo giorno: Barbustel-Gran Lac-Lago gelato-Veulla

Dal rifugio seguire il sentiero (segnavia 5c) che scende nel vallone e tocca sulla destra il Lago Bianco (m. 2.153)   dove maestosa sullo sfondo appare l’intera catena del Monte Rosa, e sulla sinistra il Lago Nero (m. 2.166); il  sentiero prosegue a mezza costa nella parte destra della vallata tra pietraie e sfasciumi fiancheggiando dall’ alto  il Lago Cornuto (m. 2.170) sino a giungere all’ Alpe Pésonet (m. 2.300).  Affrontiamo ora  l’ultimo ripido pendio solcato da una serie di cascate per arrivare al vasto pianoro del Gran Lago (m. 2.485 – 1 ora dal rifugio Barbustel ), il piu’ grande lago naturale della Valle d’ Aosta. Incantevole il panorama sui laghi sottostanti, sul Monte Rosa e sulle cime attorno al lago tra le quali il Mont Glacier la montagna più alta del parco.  Si continua l’anello  con il sentiero 6 passando accanto all’incantevole lago Gelato ,e arriviamo alla ex miniera di magnetite. Poi scendiamo  fino alla località Magazzino  da cui riprendiamo il sentiero 5c fino  a Veulla.  6h circa – 650 m di dislivello complessivi

Variante alpinistica:

Salita sul Monte Avic  

Escursione alpinistica che parte vicino al lago Gelato su tratti non segnati (qualche ometto) con passaggi di primo e secondo grado per salire sulla vetta del MonteAvic. Discesa a Veulla in  direzione magazzino (5c)

VAL FORMAZZA 15/16 LUGLIO

Partenza prevista da via Don Gnocchi ritrovo h.5.15 PARTENZA H.5.30
Arrivo previsto a Riale verso h.12/13.
1°giornio:
Prima di arrivare al previsto paese di Riale, visita se possibile alla cascata del Toce la cascata più alta d’ Europa, dopo la visita alla cascata effettueremo una visita al paese di Riale con piccola sosta per piccolo spuntino prima della salita.
Partenza del gruppo da Riale per rifugio Maria Luisa su sentiero segnato CAI n.26 tempo previsto h.1,30 dislivello 350m in salita.
Arrivati al rifugio occuperemo i posti letto e di seguito effettueremo una piccola escursione ai laghi sopra il rifugio dai nomi Castel e Toggia con 30 minuti di cammino.

2° giorno:
Escursione lunga che tocca il passo San Giacomo su sentiero n.27 CAI con 150m di dislivello tempo h.1,30 all’ altezza del passo si procede in direzione ovest verso la Capanna Corno-Gries (2338m) in Svizzera situata in posizione sopraelevata sulla Val Bedretto. Attraverso il passo del Como e proseguendo lungo l’omonimo lago, si sale verso il passo del Gries. Si tratta di un altro valico di grande importanza storica, utilizzato dai Walzer per raggiungere la Val Formazza dal Vallese (h.3 dislivello 450m in salita).
Dal passo del Gries si scende su ripido sentiero all’alpe Bettelmatt dove viene prodotto il famoso formaggio, dislivello 400m in discesa. Senza deviazione il sentiero porta direttamente al lago artificiale di Morasco nelle cui acque si trova l’antico villaggio Walzer di Moraschg l’insediamento più alto della valle dislivello 350m in discesa attraversiamo la diga sul lago ed andremo a rinfrescarci al rifugio Bimsè dopo la sosta lungo lo stradello ritorneremo al rifugio Walzer di Riale tempo previsto in discesa h.2. dove troveremo il pulmann per il rientro a casa, prevista la partenza tra le h.16/17.

Programma Colli Euganei 18 giugno

Programma Colli Euganei

euganei clicca qui per Pdf

Ritrovo  la mattina alle ore 6:45 e partenza alle 7:00  da Campi Bisenzio in via Don Gnocchi

Arrivo previsto a Arquà Petrarca verso le ore 10.00

Il sentiero parte da Arquà Petrarca, borgo medievale arrivato secondo al concorso dei borghi più belli d’Italia. Situata in amena posizione ai piedi dei Monti Castello e Ventolone, è il paese più caratteristico dei Colli Euganei.

Dopo aver visitato la casa dove ha soggiornato il poeta Petrarca, inizieremo a percorrere dal parcheggio del Bar Ventolone il sentiero Atestino, contrassegnato dal N.3. Si segue lo stradello a destra del capitello in direzione est, tagliando il versante meridionale e orientale del Monte Piccolo. Il percorso procede prima fra uliveti, poi nel bosco che si alterna alla macchia. Si giunge alla frazione di Corte Vico e si scende, sempre nel folto della macchia, sino alla stradina secondaria denominata Via Ventolone. La si percorre piegando a sinistra, attraversando una conca verdeggiante di coltivazioni per poi risalire fino all’edificio denominato Casa del Parroco. Si prosegue lungo la cresta est del monte Orbieso: una breve deviazione raggiunge i resti del convento di Santa Maria di Orbise, posta sulla sommità del colle (Mt. 330). Dopo trenta metri in discesa su percorso sterrato si incontra la strada asfaltata che scende a Capitello di sant’Antonio. Da qui si imbocca il sentiero sterrato in leggera salita che, fiancheggiata da un filare di mandorli, costeggia l’antica Chiesa di san Gaetano sul Monte Fasolo (Mt.289).

Arrivati sulla sella del monte si entra in un vigneto di proprietà privata segnalato da il cancello in ferro sempre spalancato. Seguendo la segnaletica si arriva sulla vetta del Monte Rusta, attraversando un folto bosco; qui una deviazione conduce a Villa Beatrice D’Este sulla sommità del Monte Gemola. Tornando indietro troviamo la strada sterrata che conduce alla chiesetta di Santa Lucia del Rusta, da qui a vista scenderemo al paesino di Cinto Euganeo. Qui prenderemo il pulman e andremo a visitare il paese di Montagnana, “La città murata” famosa per le sue mura, pasticcerie e gelaterie.

Partenza prevista da Montagnana ore 18.00, arrivo a Campi Bisenzio 21.00 circa

Percorso di 17 Km,

Durata 6 ore

Dislivello complessivo m.700

2-3-4 GIUGNO 2017-04-17

2-3-4 GIUGNO 2017-04-17

Mittenwald e Karwendel

mittenwald.pdf (clicca qui per il Pdf)

viste mozzafiato, panorami magnifici e paesi caratteristici

Mittenwald, Germania: Piccolo paese tra le Alpi Bavaresi (8300 abitanti). Si trova nella valle dell’Isar ai piedi del massiccio del Karwendel, in Bassa Baviera. E’ conosciuto per i palazzi finemente affrescati. Un tempo i liutai appendevano i violini ad asciugare alle finestre dei palazzi. Interessante la visita: al museo Geigenbaumuseum dedicato alla costruzione dei violini e alla storia della liuteria, a un laboratorio di un liutaio, al birrificio Brauerei.

Scharnitz, Austria (dove pernotteremo): Dal paese con il treno è possibile di arrivare a Mittenwald oppure a Innsbruck

I Monti del Karwendel fanno parte delle Alpi Calcaree del Tirolo Settentrionale e si trovano gran parte su terreno austriaco, ma anche bavarese, dato che a sud confinano con le Prealpi Bavaresi

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1° giorno 2/6/17 – h 5,30 Partenza da Via Don Gnocchi. Arrivo a Scharnitz/Austria (dove pernotteremo c/o Gasthof Risserhof).

1° itinerarioGola Gleirschklamm – Da Scharnitz, inizieremo la ns escursione dall’ufficio informazioni sopra il ponte sull’Isar e svoltiamo a sinistra prima della chiesa. Percorriamo via Hinterautalstrasse fino alla sede di Taxi Mair, superando il parcheggio. Quindi svoltiamo a destra e proseguiamo sulla strada fino al sentiero forestale in leggera salita. Dopo circa 15 minuti arriviamo ad un bivio dove imbocchiamo il sentiero Isarsteig. Lo percorriamo tutto e proseguiamo sul sentiero Nederweg fino all’entrata della gola Gleirschklamm, superando la malga Scharnitzer Alm. Il sentiero che ci condurrà attraverso la gola, romantica e al contempo selvaggia, è adatto ad escursionisti allenati e di passo sicuro. Attraverso ponti e lungo pareti rocciose a diversi metri dal suolo raggiungeremo la gola lungo lo stretto sentiero. Il sentiero è assicurato con funi: si consiglia, tuttavia, di percorrerlo soltanto se si è privi di vertigini e si ha un passo sicuro. Raggiungeremo, usciti dalla gola, la malga Oberbrunnalm e da qui faremo ritorno a Scharnitz per il sentiero n.56. Questa escursione ad anello dura complessivamente circa 4 ore.

Lunghezza percorso km 12 – circa h 4 – dislivello in salita 400mt, in discesa 400mt.

 

2° itinerario – Giro Nerdeweg – Monte Gleirschhohe- Scharnitz (Sentiero n.57) Questo itinerario è lo stesso del precedente fino all’entrata nella gola Gleirschklamm. Da qui imbocchiamo il sentiero tracciato che devia sulla sinistra e che conduce al monte Gleirshhohe (mt 1069). Sul sentiero forestale ci allontaniamo dalla valle e arriviamo al rifugio Gasthof Wiesenhof e da qui torniamo a Scharnitz.

Tempo percorrenza circa h 3

 

2° giorno 03/04/17 – Monti Karwendel e Mittenwald Germania

1° itinerario – partenza e arrivo Mittenwald – Si parte dalla funivia Karwendel (a pagamento), che raggiungeremo a piedi dalla stazione ferroviaria seguendo l’indicazione Bergstation-Karwendel che porta ad attraversare i binari e il fiume Isar. Arrivati in 10 minuti alla stazione a monte (quota 2244 mt), situata nella parte bassa di un ampio catino dominato dalla vetta del Westliche Karwendelspitze (2385 mt), troviamo a destra il ristorante e la singolare struttura Naturinformationszentrum Bergwelt Karwendel, mentre il nostro percorso inizia verso sinistra con l’ingresso alla lunga galleria (430 mt) che sbuca nella parte alta del Dammkar: un enorme canalone di origine glaciale. Usciti dalla galleria si scende a ridosso delle pareti rocciose tra sfasciumi e ghiaioni, con a destra la cima del Tiefkarspitze (2432 mt), per compiere un semicerchio verso sinistra che porta dopo un’ora e mezza al rifugio Dammkarhutte (1167 mt, aperto da metà maggio a settembre), punto di appoggio per arrampicatori ed escursionisti. Oltre il rifugio continua il pendio tra una serie di serpentine che portano ad un ampio punto panoramico e a una serie di biforcazioni, dove noi prenderemo, senza considerare le deviazioni, quella a diritto che imbocca la forestale e raggiungeremo il punto di partenza in meno di un’ora.

Tempo percorrenza circa h 4/5 – Dislivello in discesa 1330 mt

 

2° itinerario – Scharnitz – Mittenwald

Di fronte all’ufficio informazioni imbocchiamo la via che costeggia il fiume Isar e la percorriamo fino alla fine del centro abitato. Attraversiamo, quindi, il ponte a sinistra e continuiamo per Mittenwald. Al bivio svoltiamo a destra e costeggiamo l’Isar fino alla Malga Riedbodenalm (non gestita). Il ritorno a Scharnitz avviene su un’ombrosa passeggiata tra gli alpeggi.

Consigliamo a chi si recherà a Mittenwald oltre alla visita del paese di prendere anche la funivia Karwendel ed arrivare alla stazione a monte a quota 2244 mt dove si può godere di un panorama superbo e dove è possibile mangiare.

Tempo percorrenza circa h 2 solo andata

 

3° itinerario – L’alta via del Mittwald – Solo per esperti (necessita kit da ferrata)

Dalla stazione a monte quota 2244 saliamo alla cima ovest del monte Kkarwendel 2385 m successivamente saliamo il linder spitze 2372 e il kirchspitze 2301 poi in discesa nella vallata Brunnestein e il rifugio omonimo fino al fondovalle e quindi Mittenwald

Tempo di percorrenza h 7 dislivello in discesa 1400 m

 

Nel pomeriggio visita a Mittenwald – Rientro in hotel con il pullman

 

 

3° giorno – 04/06/17

Impianti di risalita Rosshutte a Seelfed (Austria): tutti insieme prenderemo,dal paese di Seefeld il treno a cremagliera Rosshutte (a pagamento), che ci porterà a quota 1760, da qui inizieremo a salire verso il Monte Seefelderjoch a quota 2064 (chi vuole può raggiungere la quota con la funivia). Da qui iniziamo a salire verso il Seefelder Spitze 2220m, scendiamo fino a harmelenkopf 2045 e da qui, solo chi ha passo sicuro e non soffre vertigini, saliremo allo Reitherspitze e scendiamo alla Nortinger hutte, gli altri possono arrivare al Notringer hutte aggirando il monte. Scendiamo alla cabinovia (a pagamento) e con questa alla stazione Rosshutte dove torneremo a seefeld. Tempo complessivo circa 4,5/5 h

 

Ritrovo al pullman h 16 per intraprendere il viaggio di rientro in Italia

 

 

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