Dalla FIE: La Transalentina del Sole

Oltre alla Seconda Festa del Cammino sul Gargano e alla escursione sul percorso dell’Acquedotto Pugliese nel quadro del corso AEN, la Delegazione Regionale della Puglia sta svolgendo un’intensa attività sul territorio.

In questo terzo post consecutivo presentiamo un’ulteriore iniziativa, la Transalentina del Sole (v. locandina in calce), una camminata di 50 km da Otranto a Gallipoli, che si svolge ormai da qualche anno.

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Dalla FIE: 2a Festa del Cammino sul Gargano

Mare, montagna e laghi, tra storia, enogastronomia e prodotti tipici,
camminando tra le meraviglie del Gargano

Con la Festa del Cammino sul Gargano, che si terrà quest’anno dal 25 al 27 aprile 2025, desideriamo accompagnare camminatrici e camminatori provenienti da tutta Italia alla scoperta di un territorio di grande pregio naturalistico, ricco di storia, cultura e tipicità enogastronomiche.

Dalla collaborazione attiva tra diverse associazioni e guide escursionistiche locali nasce un ricchissimo calendario di escursioni: centri storici, laghi, mare, colline, monti e immensi boschi, passando per masserie, eremi, necropoli e monasteri, dove oltre a una natura sorprendente e rigogliosa è possibile incontrare la storia e le genti che abitano questi luoghi.

Cammineremo su antichi sentieri battuti da mandrie e greggi, ancora liberi di pascolare in terre che si estendono dal mare fino ai boschi più fitti, e faremo la conoscenza della sorprendente flora autoctona, che conta oltre 2000 specie botaniche, circa il 35% della varietà di flora esistente su tutto il territorio nazionale, tra cui spiccano, oltre ad alberi monumentali e faggete depresse ad appena 300 metri sul livello del mare, la presenza di circa 85 specie di orchidee selvatiche, regalando al Gargano il primato della più alta concentrazione di questi fiori in Europa. 

Programma e prenotazioni sul sito https://lcircelc.wixsite.com/camminandosulgargano.

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Dalla FIE: Il 2° Corso Nazionale AEN in Puglia

Domenica 13 aprile i corsisti pugliesi del 2° corso AEN hanno guidato un folto numero di escursionisti di alcune associazione FIE della Puglia lungo il percorso del noto Acquedotto Pugliese che, dalle sorgenti del fiume Sele in Campania, porta l’acqua a tutta la regione. Progettato nel 1868, la sua realizzazione è terminata nel 1939 e fornisce acqua potabile a 10 Province e 315 comuni.

Il percorso, oltre a seguire il tracciato dell’Acquedotto, ha attraversato la Valle d’Itria, splendida per i famosi e incantevoli trulli, patrimonio dell’UNESCO.

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Dalla FIE: Il progetto PATH entra nel vivo

Dopo un paio di incontri a carattere organizzativo e di verifica, il progetto PATH (Promoting Activism Through Hiking) entra nel vivo e si prepara al prossimo meeting in presenza, previsto a Vilnius (Lituania) a fine luglio.

Ricordiamo che l’obiettivo finale è molto ambizioso: coinvolgere i giovani nella pratica dell’escursionismo e spingerli ad assumersi incarichi di responsabilità all’interno delle organizzazioni preposte allo sviluppo di questa pratica, con tutte le sue valenze e potenzialità di sviluppo. Fra gli output finali del progetto, che si sviluppa nell’ambito del programma Erasmus+ – e su cui si è già iniziato a lavorare – vi è la realizzazione di una sorta di manuale pratico a supporto di chi vorrà utilizzarlo, così come era stato fatto a suo tempo con il toolkit DigiHike.

I lavori procedono secondo la il calendario concordato fra le cinque associazioni coinvolte nel progetto, ma soprattutto aumenta l’esperienza della FIE, questa volta capofila. Un’esperienza che potrà essere messa a frutto anche in un prossimo futuro per sviluppare ulteriore capacità progettuale. 

Infine, come sempre informiamo i lettori del sito che, non appena sarà possibile, pubblicheremo il materiale di pubblico dominio sul sito www.fiemediacenter.it, il portale dedicato ai progetti europei e ai concorsi promossi dalla Federazione Italiana Escursionismo.

 

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Dalla FIE: L’Assemblea annuale FIE, una importante verifica

Sabato 12 aprile 2025, presso la sala riunioni del Centro Commerciale l’Aquilone di Genova, si è svolta l’Assemblea annuale delle Associazioni affiliate alla Federazione Italiana Escursionismo. Al di là dell’obbligo statutario, queste riunioni sono una importante occasione per conoscersi e rinnovare il vincolo di appartenenza alla FIE. Ottima la partecipazione, anche grazie alla possibilità di collegarsi da remoto.

L’ordine del giorno, dopo l’elezione di Cinzia Manetti, neo Presidente del Comitato Regionale Toscana alla presidenza dell’Assemblea, prevedeva la Relazione Morale del Presidente Massimo Mandelli, relativa all’attività svolta nell’anno precedente, in versione integrale, la illustrazione del rendiconto finanziario e del bilancio preventivo per il 2025, a cura della Tesoriera nazionale Elvira Romeo, seguita dalla presentazione dei primi risultati della campagna promozionale che vede la Federazione impegnata a partire dalla metà di marzo 2025, illustrata dai referenti per la comunicazione Massimiliano Bianchi ed Eleonora Crestani. Al termine si è discusso dell’importante appuntamento di ottobre ad Avigliana, con la riproposizione del Raduno Escursionistico nazionale, che si svolgerà in concomitanza dei Campionati Italiani di marcia alpina di regolarità.

Insomma, una giornata intensa che è stato possibile registrare in un video professionale, che qui presentiamo in versione quasi integrale, poiché, per ragioni di opportunità e privacy, abbiamo preferito omettere la disamina dell’intera parte economica.. Nonostante questo “taglio”, il video ha la durata di 2 ore e 14 minuti, a testimonianza della quantità di informazioni scambiate. 

Infine, la mattinata si è conclusa con un pranzo a buffet organizzato come sempre dai soci del Gruppo Camminiamo Insieme Coop a base di specialità genovesi. 

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Dalla FIE: Marcia di regolarità: seconda edizione della Millepiedi a Mozzecane

Venerdì 4 aprile una splendida giornata di sole ha accolto gli studenti/atleti dell’IC Mozzecane alla Seconda edizione della Millepiedi, manifestazione di marcia alpina di regolarità dedicata a bambini e ragazzi. Dopo il grande successo dello scorso anno, quest’anno è letteralmente raddoppiato il numero degli alunni iscritti, che sono passati da poco meno di 200 a quasi 400.

È stata coinvolta l’intera Scuola Secondaria di primo grado e tutte le classi quinte della scuola Primaria del paese, per un totale di 17 classi. Con un po’ di apprensione per l’alto numero di concorrenti da gestire, i ragazzi sono stati suddivisi in pattuglie, come nella migliore tradizione alpina, con pettorali a formare il tricolore.

Partenze ogni 30’’ e percorso pianeggiante che si è snodato tra le vie e la campagna circostante, per un totale di 6,4 chilometri. Tre i settori previsti, con medie orarie impegnative perché da effettuare a velocità abbastanza sostenute.

Perfetta l’organizzazione, affidata al Gruppo Alpini Basson con il supporto dei giudici della FIE – Federazione Italiana Escursionismo e la grandissima collaborazione del Comune di Mozzecane che ha supportato da sempre l’idea di questa singolare gara. E come in tutte le gare ci sono stati dei vincitori, suddivisi per classi parallele:

  • classi quinte primaria: Afzal Saim-Ilawagbon Neemia-Granuzzo Emanuele;
  • classi prime secondaria: Vesentini Gaia-Elmatouki Hiba-Sanese Greta;
  • classi seconde secondaria: Piccolo Luca-Abbate Pietro-Suman Punit;
  • classi terze secondaria: Monti Lorenzo-Fasoli Filippo-Perbellini Pietro.

Coppe per tutti, consegnate dal Sindaco in persona anche alle classi che hanno visto più pattuglie tra le migliori postazioni: 5D, 1A, 2A e 3C. Grande la concentrazione, l’impegno e l’entusiasmo di tutti, che ha ripagato le tante Associazioni che hanno fornito supporto agli organizzatori: la Sei x Correre, la Protezione Civile, gli Alpini di Dossobuono e soprattutto quelli di Mozzecane che hanno messo a disposizione la loro accogliente baita. Un grandissimo aiuto è stato fornito dai ragazzi di Casa Nazareth, impeccabili nella gestione del ristoro finale e dai Greentosi, che hanno effettuato non solo il servizio scopa, ma anche la pulizia di tutto il lungo tracciato.

Prima ancora che la riuscitissima mattinata volgesse al termine, già si facevano programmi per la prossima edizione. Perciò, nel ringraziarli, diamo appuntamento a tutti gli 80 volontari per il 2026, alla Terza Millepiedi a Mozzecane!

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Dalla FIE: Un cambio di sana pianta

Borghi, natura e cammini per un futuro sostenibile

Viviamo in un mondo sempre più distante dalla natura. Le città, con il loro cemento e il traffico, ci hanno allontanato da paesaggi verdi, da cieli limpidi, da animali selvatici. La “seconda natura” costruita dall’uomo ha preso il posto di quella autentica, relegando la vita naturale in spazi chiusi e marginali. Questa separazione non è solo ambientale, ma anche culturale: abbiamo smarrito il senso del nostro legame con la Terra.

In questo contesto nasce l’idea di un “cambio di sana pianta”: un ritorno consapevole ai ritmi lenti, ai territori autentici, alla connessione tra essere umano e ambiente. Il cuore di questa trasformazione può essere trovato nei piccoli borghi italiani e nel turismo lento, una forma di viaggio che unisce cammino, scoperta e rispetto.

I borghi rappresentano luoghi in cui la memoria è ancora viva: tradizioni, mestieri antichi, storie locali. Eppure, molti di essi rischiano l’abbandono, a causa dell’emigrazione e della mancanza di opportunità. Qui il trekking e i cammini lenti diventano non solo esperienze fisiche, ma anche strumenti per generare economia e coesione sociale. Camminare, infatti, significa rallentare, osservare, ascoltare. È un modo per riscoprire sé stessi e il territorio.

Il turismo lento si contrappone al turismo di massa. Non insegue i grandi numeri, ma la qualità dell’esperienza. I cammini attraversano spesso aree marginali, permettendo di distribuire i flussi turistici e valorizzare risorse che altrimenti resterebbero invisibili. È un modello che stimola l’economia locale, riduce l’impatto ambientale e promuove il contatto autentico con le comunità.

Per rinascere, però, i borghi non devono solo guardare al passato. Serve innovazione. La digitalizzazione, i sistemi energetici sostenibili, il coworking rurale sono strumenti per attrarre nuovi abitanti e imprese. Così, i borghi diventano laboratori di sperimentazione sociale e tecnologica: luoghi dove la tradizione incontra la modernità.

Numerosi esempi dimostrano che questo approccio funziona. Il Cammino dei Borghi Silenti, in Umbria, attraversa paesaggi mozzafiato e comunità accoglienti, valorizzando cultura e gastronomia. Il Cammino di Oropa, in Piemonte, unisce spiritualità, natura e tradizione, generando migliaia di pernottamenti e benefici per le microeconomie locali.

Anche nel cuore della Calabria si stanno muovendo passi importanti. L’associazione Edrevia, attiva nell’area del Reventino, ha tracciato tre sentieri permanenti – la Via dei Sediari, la Via dei Patriarchi e il Sentiero delle Storie – che raccontano identità, storia e leggende del territorio. Il sogno è dare vita al Cammino del Reventino: un percorso di 4 giorni tra borghi, boschi e panorami mozzafiato, che unisce spiritualità, artigianato e natura.

Il trekking non è solo esercizio fisico. L’incontro con le comunità locali arricchisce l’esperienza: ascoltare storie, osservare antichi mestieri, partecipare a feste tradizionali trasforma il viandante in testimone e custode della cultura dei luoghi.

Il trekking rafforza anche i legami sociali: spinge le comunità a valorizzare il proprio patrimonio, a collaborare per accogliere i camminatori, a riscoprire l’orgoglio delle proprie radici. È una forma di turismo che non consuma, ma costruisce.

Tutti questi elementi – la riscoperta dei borghi, il trekking, l’innovazione sostenibile – compongono un nuovo modo di intendere lo sviluppo e la vita stessa. Il turismo lento non è solo un’alternativa, ma una filosofia di vita: invita a prendersi tempo, a coltivare relazioni autentiche, a vivere in armonia con l’ambiente.

In un’epoca segnata dalla velocità, dalla superficialità e dalla disconnessione, il cammino diventa un atto rivoluzionario. Ci aiuta a rimettere ordine nelle priorità, a costruire un futuro in cui l’uomo non sia più dominatore della natura, ma parte di essa. Un futuro, appunto, “di sana pianta”.

Giuseppe Paletta
Comitato Regionale Calabria

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Dalla FIE: Utilizzo delle trasmissioni radio nella pratica escursionistica

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Seconda parte: Tecniche di trasmissione

Per imparare a comunicare efficacemente via radio, la pratica è fondamentale. Tuttavia, ci sono alcune regole di base che potete seguire fin da subito per utilizzare al meglio il vostro dispositivo. Un uso corretto della radio, specialmente in attività di gruppo, non solo facilita il lavoro di tutti ma può anche fungere da esempio per una comunicazione professionale.

  1. Scegliete attentamente il punto da cui trasmettere. Le onde radio si diffondono in tutte le direzioni, come le increspature in uno stagno, e vengono influenzate dagli ostacoli (edifici, vegetazione, rocce, ecc.). Se possibile, cercate un luogo con una visuale aperta verso l’interlocutore e preferibilmente sopraelevato per una ricezione migliore e una trasmissione più ampia. Evitate di trasmettere mentre siete in movimento o da dentro edifici o veicoli, che riducono notevolmente la portata della radio.
  2. Impugnate correttamente la radio. Tenete l’antenna in posizione verticale, a circa dieci centimetri dalla bocca. Evitate di afferrare l’antenna durante la trasmissione, poiché questo riduce la portata del segnale. Assicuratevi che l’antenna sia inserita, e non trasmettete a potenza alta quando altre radio sono vicine, poiché potrebbe danneggiarle.
  3. Ascoltate prima di trasmettere. Prima di premere il tasto per parlare, verificate se il canale è libero. Se c’è una conversazione in corso, aspettate che finisca. In caso di emergenza, potete inserirvi nel dialogo, ma fate attenzione a non sovrapporre le voci.
  4. Pensate prima di parlare. Pianificate il messaggio per renderlo accurato, breve e chiaro. Dato che il canale radio è condiviso, cercate di mantenerlo libero il più possibile. Messaggi chiari riducono il rischio di incomprensioni e risparmiano la batteria.
  5. Aspettate un secondo prima di parlare. Dopo aver premuto il tasto per parlare, aspettate almeno un secondo per evitare che l’inizio del messaggio venga troncato.
  6. Modulate correttamente la voce. Parlate in modo calmo e naturale, con una cadenza uniforme, evitando di urlare o bisbigliare.
  7. Usate un linguaggio moderato. Evitate linguaggio offensivo o inappropriato, considerando che potrebbero esserci persone sensibili o minorenni in ascolto. Anche in situazioni delicate, usate un linguaggio rispettoso.
  8. Non divulgate dati personali. Per la sicurezza vostra e altrui, evitate di trasmettere informazioni sensibili come nomi, posizioni precise o altri dati personali. Ricordate che chiunque può ascoltare.
  9. Spezzate i messaggi lunghi ed evitate conversazioni serrate. Durante un dialogo, lasciate qualche secondo di “spazio bianco” tra i messaggi per consentire a chi ha urgenze di inserirsi. Se dovete dettare un messaggio lungo, suddividetelo in parti da venti secondi, con pause di cinque secondi.
  10. Confermate la ricezione dei messaggi. Come per un SMS, non è possibile sapere se il messaggio radio è stato ricevuto senza una conferma. Comunicate sempre l’avvenuta ricezione, e se siete voi a trasmettere, sollecitate un riscontro se non viene fornito spontaneamente.

Sintassi di un messaggio radio

Nel contesto delle comunicazioni via radio, la sintassi di un messaggio riveste un’importanza fondamentale per garantire chiarezza, efficienza e comprensione immediata tra gli interlocutori. A differenza del telefono, dove ci si parla direttamente in modo bidirezionale e simultaneo, la radio impone un’alternanza precisa nell’uso del canale: si parla uno alla volta, e questo rende necessario strutturare ogni messaggio secondo un ordine ben definito.

Un messaggio radio corretto segue cinque elementi distinti:

  1. Nominativo del destinatario
  2. La parola “QUI” (oppure “SONO”)
  3. Nominativo del mittente
  4. Contenuto del messaggio
  5. Parola-procedurale di chiusura: PASSO o CHIUDO

Facciamo un esempio concreto per capire meglio: immaginate che la l’accompagnatore Paolo voglia comunicare con l’accompagnatore Maria, in coda al gruppo di escursionisti, per informarla di aver raggiunto un punto di arrivo. Il messaggio sarà:

«Maria QUI ( o SONO) Paolo siamo arrivati al traguardo PASSO»

Maria potrebbe allora rispondere:

«Paolo QUI (o SONO) Maria RICEVUTO CHIUDO»

In questo secondo messaggio, “RICEVUTO” conferma la ricezione e comprensione del messaggio precedente, mentre “CHIUDO” segnala la fine della conversazione, specificando che non è attesa alcuna replica.

Questa struttura, apparentemente rigida, è in realtà ciò che consente alle comunicazioni radio di funzionare anche in situazioni complesse, come quando si lavora in ambienti rumorosi, con segnale debole, o quando ci sono più operatori sintonizzati sullo stesso canale.

Pensate a un canale radio come a una grande stanza affollata, dove più persone possono ascoltare, ma solo una alla volta può parlare. Se uno vuole comunicare con un altro, deve prima chiamarlo per nome, poi identificarsi, dire ciò che ha da dire e infine lasciare spazio per la risposta. Esattamente come fareste se, in mezzo alla folla, cercaste di attirare l’attenzione di un amico gridando: “Luca! Sono Mario! Ci vediamo all’uscita!”.

Senza questa sintassi codificata, la comunicazione diventerebbe caotica, con continui equivoci su chi sta parlando a chi, con quale messaggio e con quale priorità. È per questo che è tanto importante non solo conoscere la forma corretta, ma anche esercitarsi a utilizzarla con naturalezza, fino a farla diventare un’abitudine automatica.

La padronanza di questa sintassi non è solo una questione di stile: in ambito escursionistico, di soccorso o in attività operative, può davvero fare la differenza tra un coordinamento efficace e un’azione confusa, tra sicurezza e rischio.

Paolo Latella
Presidente CR Calabria FIE

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Dalla FIE: Il Vallo di Diano e le sue meraviglie con Yogarmonia

L’Associazione Yogarmonia Walking and Trekking dal 25 al 27 aprile 2025 sarà nel Cilento a visitare il Vallo di Diano e le sue meraviglie, Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Come leggiamo nella sottostante locandina, le attività avranno inizio subito dopo la sistemazione in albergo, con una escursione alla Valle delle Orchidee, luogo simbolo in cui ne fioriscono 184 entità.

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Dalla FIE: La Montagna a “Piccoli Passi”

Il Gruppo Trekking “Lo Scarpone di Sella di Corno” organizza, domenica 4 maggio 2025 al Parco del Sole di Collemaggio (AQ), una introduzione all’escursionismo e all’attività di gruppo all’aperto rivolta ai piccoli appassionati e alle loro famiglie.

Tutte le informazioni sono disponibili nella sottostante locandina.

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