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Escursione del 29 – 30 Aprile e 1 Maggio Procida – Ischia – Pozzuoli

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Partenza da via Don Gnocchi ore 05.00 – Arrivo a Napoli verso le 12.00 – Traghetto per Procida ore 12.30 .

1° giorno Procida.

L’isola di Procida è la meno conosciuta fra tutte quelle del golfo di Napoli ma coloro che la visitano di solito se ne innamorano perché ha una sua identità che non si è piegata al turismo di massa e mantiene una sua magnifica originalità . Alcuni suoi scenari sono entrati nell’immaginario turistico anche grazie al cinema : indimenticabili molte scene de “ Il Postino “ di Massimo Troisi .

L’esplorazione inizia dal suo porto , la Marina Grande , dove si trova anche la pro loco che ci può fornire tutte le indicazioni necessarie ma soprattutto il deposito bagagli dove lasceremo i nostri.

Uno dei luoghi più ambito dai turisti è la splendida Marina Corricella , uno spettacolo di case colorate che s’affacciano in modo disordinato e romantico sul mare . Si tratta del Porto dei Pescatori , quello più antico di Procida e dove si respira ancora un atmosfera particolare oltre che essere un luogo speciale per i fotografi . Da non perdere oltre la stradine con le case affastellate una sull’altra , le barche dei pescatori , sia quelle tirate a secco che quelle dentro il porticciolo , le loro reti e la Gradinata del Pennino , un particolare e scosceso vicolo.

Dal punto di vista storico ed artistico il cuore culturale di Procida e determinato dal Borgo di Terra Murata , una cittadella che si trova sulla punta nord-orientale dell’isola . E’ in una posizione sopraelevata , 90 metri d’altezza , e per questo ci si deve arrampicare lungo la ripida salita al Castello che però premia il visitatore con le magnifiche viste sulle case colorate della Corricella .

Il Borgo di Terra Murata è un piacere da passeggiare , ci sono vari scorci interessanti , vie strette , case tipiche procidane , l’Abbazia di San Michele Arcangelo , il Castello D’Avalos e un antico carcere.

Innumerevoli sono le spiagge nonostante i suoi 3,7 kmq. La Spiaggia della Lingua a est del porto di Marina Grande e quella della Silurenza o Spiaggia del Cannone ad ovest sono le prime che si trovano .

Da Procida centro si può accedere alla Spiaggia della Chiaia , una delle più lunghe e famose , mentre nella parte occidentale dell’isola ci sono la Spiaggia del Ciraccio , della Chiaiolella e di Pozzo Vecchio.

2° giorno Ischia – Monte Epomeo e Santa Maria a Monte.

Percorreremo l’antica strada dei montanari che porta da Casamicciola a Forio ad alta quota tra i boschi .

Non è un sentiero facile e soprattutto non è ben segnato , fatto apposta per chi ama l’avventura ed ha un pò di intuito boschivo per trovare la strada . Si parte da Piazza Maio a Casamicciola e si prende via Santa Barbara , una strada asfaltata che conduce a un piazzale-parcheggio ; continuando la strada diventa più stretta e per soli pedoni , superata una zona con alcune case e giardini privati si trova una mulattiera in salita . Da qui la situazione si complica perché trovare il percorso non è semplice.

Non essendo tra i più frequentati non ha segnaletica tranne qualche sporadico e sbiadito segno giallo e per di più è molto ripido e scivoloso in alcuni tratti , poiché la zona è molto umida e la fitta vegetazione impedisce al sole di asciugare il terreno . Superata la salita troveremo un sentiero più agevole e pianeggiante , la strada si fa più dolce , si cammina sotto gli alberi di quercia con un bel panorama sulla destra . Giungeremo a un bivio con due mete diverse , l’Epomeo o Santa Maria a Monte .

Ovviamente imboccheremo il sentiero roccioso , in salita , scosceso e abbastanza difficile per raggiungere la cima ( m. 787 ) per poi tornare indietro e fare la stradina semplice e pianeggiante con tratto finale in discesa , tra i boschi , che ci porta all’Eremo di Santa Maria a Monte e da qui , in qualche modo , rientreremo a Casamicciola .

Per i meno avventurosi proponiamo di raggiungere , con i mezzi pubblici , la frazione Fontana dalla cui piazza centrale parte a destra il sentiero classico che porta all’ Epomeo dove potremo ricongiungerci .

Dislivello 335 m. – E’ obbligatorio indossare scarpe da trekking.

3° giorno Pozzuoli – Trekking urbano e Solfatara.

Da Casamicciola col traghetto raggiungeremo Pozzuoli dove ritroveremo i nostri pullman , sistemeremo i nostri bagagli e raggiungeremo il parcheggio della Solfatara . La Solfatara è una tipologia di vulcano costituita da un campo fumaiolico e caratterizzata dall’emissione di vapori e gas sulfurei .

Quella di Pozzuoli è sicuramente la più conosciuta in Italia. Si tratta di uno dei 40 vulcani che caratterizzano la zona dei Campi Flegrei e che al momento è in uno stato di quiescenza. Essa non è altro che una valvola di sfogo dell’enorme massa di magma sotterranea. Fumarole sulfuree e getti di fango costituiscono la principale attività del grande cratere di forma ellittica chiamata Bocca Grande .

Il costo a persona per la visita della Solfatara è di 6 euro.

Alle 13 incontreremo le guide che ci condurranno al trekking urbano di Pozzuoli ; lunghezza 4 km , durata 4 ore con le dovute spiegazioni , costo 5 euro a persona .

Descrizione :Dal parcheggio si prosegue per via Solfatara ( resti dell’Antico Anfiteatro ) ; Corso Terracciano

( Anfiteatro Flavio , resti del Tempio di Nettuno ); via Celle ( Antica Necropoli ) e via Pergolesi fino ad arrivare nella zona del porto ( Tempio di Serapide ).

L’Anfiteatro Flavio è la terza Arena per dimensioni del mondo romano dopo quelle di Roma e Capua , testimonianza della tecnica straordinaria raggiunta dall’ingegneria antica .

Ha tre ordini sovrapposti , quattro ingressi maggiori e dodici secondari e poteva contenere 40.000 spettatori . Suggestiva è la visita dei sotterranei che mostrano la complessa organizzazione dei servizi per il funzionamento degli spettacoli . Qui , nel 305 d.c. , fu preparato in un primo momento il supplizio di San Gennaro e i suoi compagni ; la condanna fu poi eseguita alla Solfatara . Costo della visita 4 euro .

Il Tempio di Serapide è la testimonianza unica dei quartieri portuali e commerciali di Puteoli , l’antica Pozzuoli , così chiamato perché vi fu trovata una statua della divinità egiziana . In realtà la struttura è uno dei maggiori esempi di Macellum , il mercato dei commestibili eretto tra la fine del primo e gli inizi del secondo secolo d.c.

Alle 17.00 riprenderemo i nostri pullman per tornare a casa .

25/11/16 Assemblea elezione consiglio e Presidente

Salve volevamo informare i soci che venerdì 25 novembre alle ore 21:30  si terrà l’assemblea dei soci e si svolgerà nei locali del Circolo in Piazza Matteucci 11. L’obiettivo della serata sarà quello di rinnovare il Consiglio, eleggere un nuovo Presidente, ridistribuire le cariche all’interno del Consiglio stesso e contribuire alla vita del gruppo con proposte e valutazioni.

Confidando nella vostra  partecipazione vi salutiamo cordialmente.

Il consiglio di Avventura Trekking ed il Presidente

TREKKING URBINO E GUBBIO 22-23 OTTOBRE

gubbiourbino clicca qui per il pdf     

  Ritrovo in via Don Gnocchi (dove sempre) alle ore 5:45 .  Partenza alle 6.

Primo Giorno 22 ottobre Ferrovia dei Duchi

Il tracciato sulla ferrovia fra Fermignano e Urbino rappresenta un’opportunità per un originalissimo percorso da fare a piedi. Penetrando tra trafori e viadotti nella profondità della campagna urbinate,potremo gioire di angoli naturali altrimenti inaccessibili e viste impareggiabili su una delle città simbolo del rinascimento. Giunti a San Donato, il Mausoleo dei Duchi, ci attende un incontro inaspettato con un ospite decisamente originale!

Note sul percorso: il tragitto si snoda sulla ferrovia, strade sterrate e sentieri, un breve tratto di strada ed un brevissimo tratto fuori pista, che rendono possibile l’attraversamento dei trafori, attualmente inagibili.

Luoghi d’interesse: Centro storico di Fermignano, traforo ferroviario, ponte ferroviario, Mausoleo dei Duchi, Urbino.

Punto di partenza: Stazione Ferroviaria di Fermignano – Punto di arrivo: Urbino

E (Escursionistica) camminata 5h, dislivello 500 m, lunghezza 14,5 km (con visita al Mausoleo dei Duchi)

Secondo giorno 23 ottobre . Da Pietralunga a Gubbio (via di Francesco)

Di buon ora partiamo col pullman , in direzione Gubbio dove gli escursionisti scenderanno a Pietralunga.

Dalla piazza con la torre si prende sulla destra via Roma. Al termine della discesa (km 1), si prosegue dritto su strada sterrata, in direzione Saliceto Lame e Morena. Guadato senza difficoltà il rivo d’acqua, inizia la salita (km 1,8); i primi 500 metri sono ripidi, ma poi il cammino sale progressivamente. Al bivio (km 3) si prosegue a sinistra, facendo attenzione ai segnali in vernice posti su un gruppo di pietre. Si prosegue in falsopiano e poi in discesa su asfalto; in meno di 1 km si raggiunge l’abbazia di San Benedetto Vecchio (km 3,8). Si cammina senza difficoltà attraverso boschi e prati aperti, che offrono ampie vedute sui colli circostanti. Superata la località Cerchiaro, 508 mslm (km 5,4), si sale su ampia carrareccia. Si supera il Casale Sesse, 711 mslm (km 8,2). Il percorso alterna salite leggere e discese dolci. Si oltrepassa un laghetto artificiale (km 8,6) e si prosegue dritto, inoltrandosi nel bosco di conifere. Giunti in vista di un gruppo di casali si scende (km 10,5) a sinistra su un tratto dissestato, per meno di 200 metri. Dopo aver superato un passo (se chiuso, si deve sempre richiuderlo), si oltrepassa un bel casale costruito con la tipica pietra locale e un’azienda agricola sulla destra (km 12,23). Si affronta, quindi, con calma una salita, fino a raggiungere la località Madonna di Montecchi (km 15). Da questo punto si prosegue su strada asfaltata e, all’improvviso, si apre la splendida pianura intorno a Gubbio, dove le linee orizzontali dei campi incrociano le linee verticali dei pioppi lungo i canali di irrigazione. Giunti a Loreto (km 16,4), il paesaggio cambia: i boschi silenziosi lasciano spazio ai campi coltivati e ai paesi. Si giunge su un belvedere alberato accanto alla chiesa di San Giovanni Battista . Si prosegue in discesa, fino alla località Abbadia di Piazza, dove si procede su una strada secondaria, fiancheggiata da imponenti querce. Dopo un’area giochi per bambini (km 18,4), si raggiunge l’incrocio con la strada provinciale (km 19,3), che si attraversa (sulla destra c’è un bar) facendo attenzione al transito di veicoli. Si raggiunge la località Raggio e inizia un lungo tratto in pianura, un po’ noioso. Fare attenzione, in piena estate, al sole. In alto sul Monte Ingino, appare il Santuario di Sant’Ubaldo e si rilevano in distanza anche le eleganti forme del Palazzo e della Piazza dei Consoli. Si supera la località Madonna di mezzo Piano (km 24) e dopo poco si affronta, facendo attenzione ai veicoli, il passaggio stretto sul cavalcavia della superstrada. Il cammino prosegue nella periferia di Gubbio. In prossimità di una palestra, a sinistra, si prende a destra, ricercando il segnale in vernice. Da Via dell’Alboreto si attraversa la rotatoria proseguendo dritto su via Rosmini. Si raggiunge l’anfiteatro romano, percorrendo via Alcuino da York. Si prosegue sul viale del teatro romano fino alla porta medievale, che si attraversa per raggiungere la Chiesa di San Francesco (km 26,2). Qui si è accolti dalla tenera statua che rappresenta Francesco e il lupo, a ricordo del miracolo della belva feroce ammansita dal Santo.

26,2 km dislivello 65O m circa in salita e 712 m di discesa. Difficoltà media. 6/7 di cammino

 Alternativa all’ escursione Pietralunga Gubbio

Chi non vuole effettuare questa escursione va direttamente a Gubbio, dove ci possono essere due possibilità

 1)Visita libera del centro storico

Visita libera della città e passeggiata A/R al santuario di Sant’Ubaldo fino alle mura delle rovine del castello che si trovano a poca distanza. (1:30 Gubbio S.Ubaldo A/R)

2) Seconda alternativa : Giro del Monte Ingino

Sentiero Cai n. 251 Difficoltà : E   Lunghezza : Km 7,300   Dislivello : m 285

Escursione ad anello con partenza e arrivo a Gubbio. Panorama sul centro storico. Si parte dalla Porta di S. Ubaldo (m 595), situata sul lato a monte delle mura urbiche verso il monte Ingino, all’inizio degli “stradoni” che conducono alla basilica di S. Ubaldo. Si percorre il primo tornante e si prosegue sul sentiero a destra che porta direttamente alla “1° Cappelluccia”. Si continua in falso piano dietro la chiesetta passando sotto la funivia per addentrarsi nella pineta. Si sale lungo il lato dx della valle su sentiero facile che arriva a lato di una piccola cascata (con acqua solo nel periodo invernale) e subito dopo si attraversa il ruscello per salire dalla parte opposta del pendio roccioso ed arrivare, dopo un tratto nel bosco, all’incrocio con il sentiero n. 253 (m 776 – Km 1,400). Si gira a sx salendo ancora per poco nel bosco per uscire sui prati del parco di Coppo. Ora il sentiero aggira in piano il promontorio erboso per raggiungere le attrezzature ricreative e il bar di Coppo (m 785 – km 1,700). Di fronte al bar si sale nella pineta e oltrepassata una fontana si sale ancora per poi scendere all’incrocio con il sentiero n. 255 (m 834 – km 2,300). Si gira a sx per arrivare dopo circa 200 m ad una radura che si attraversa tenendosi sulla dx ai limiti della pineta, per poi scendere ancora a dx nel bosco. Dopo circa 50 m si gira di nuovo a dx seguendo il sentiero ora pianeggiante che costeggia il pendio boscoso per poi scendere dapprima ad una casa diroccata e quindi su di una strada asfaltata che dopo pochi metri finisce ad una nuova costruzione rotondeggiante “Fornacette” (m 690 – km 4,300). Si continua diritti lasciando il fabbricato sulla sx per scendere sul sentiero retrostante che porta sulla strada statale vicino al bivio per la basilica di S. Ubaldo. Si segue la strada asfaltata in discesa per giungere prima ad una piazzola dopo un ponte da dove si diparte il sentiero n. 260 e quindi all’invaso del “Bottaccione” (m 590 – km 5,300). A sx dello sbarramento un cavalcavia in cemento armato porta all’inizio dell’acquedotto medioevale, attualmente chiuso da un cancello. Il sentiero segue l’intero acquedotto, aprendosi gradatamente ad una stupenda vista su Gubbio con a dx, sul lato opposto della valle, l’eremo di S. Ambrogio, per arrivare dietro alle alte mura medioevali. Si prosegue diritti dietro le mura risalendo il pendio fino al “Cassero” ed infine si scende alla Porta di S. Ubaldo.

P.S. l’escursione da Pietralunga a Gubbio non presenta nessuna difficoltà, ma è lunga. Di conseguenza chi decide di venire deve essere consapevole che si tratta di 7 ore di cammino e che i tempi devono essere rispettati per non far aspettare troppo chi aspetta a Gubbio.

Sia per il primo giorno che per il secondo giorno per l’escursioni sono obbligatori gli scarponcini da trekking

 

9 OTTOBRE 2016 LE TERRE MATILDICHE CON UISP REGGIOEMILIA

clicca qui per descrizione dettagliata su pdf

Escursione in pullman.

” Noi non andremo a Canossa “: questa frase, divenuta ormai proverbiale, fu pronunciata il 14 maggio 1872 da Otto von Bismarck, durante una storica seduta del Parlamento, a proposito delle diatribe sorte in quegli anni tra il governo del Reich e la Curia Romana.

Il motto si riferiva ai fatti avvenuti nel Gennaio 1077 presso il Castello di Canossa, che videro come protagonisti l’ imperatore Enrico IV, il Papa Gregorio VII e la Contessa Matilde. E’ dunque in un teatro di grande rilevanza storica che si sviluppa questo itinerario ad anello, meta ogni anno, di migliaia di visitatori da tutta Europa. Il percorso si snoda sulla destra orografica della media valle del fiume Enza e per buona parte segue la vallata calanchifera del rio Vico, anch’ esso tributario dell’ Enza, in uno scenario caratterizzato dalla presenza di plumbei calanchi alternati a praterie e boschetti, con una ricca vegetazione con belle vedute sulla Val D’ Enza.

Durante il percorso avremo modo di fare visita al Castello di Canossa , Castello di Rossena e la Torre di Rossanella e ai borghi matildici di Vico, Casalino, Braglie.

Giunti all’ arrivo gli ESCURSIONISTI potranno assaggiare una merenda a base di prodotti tipici Reggiani offerti da UISP ESCURSIONISTI MONTAGNA – RE

Partecipanti  : Gers Roteglia – RE – Avventura Trekking Campi Bisenzio – FI – CRAL Comune di Reggio Em. –

Dislivello di salita 450 m  5 ORE

partenza ore 6:00 dal parcheggio di via Don Gnocchi

 

Dolomiti Val Di Cadore -Monte Rite 16-17 luglio

Dolomiti Val Di Cadore -Monte Rite 16-17 luglio

Primo giorno:

L’escursione al Monte Rite è forse una delle escursioni più popolari di tutta l’area dolomitica ed in particolare della zona del Cadore. Questo itinerario è adatto quasi a tutti:  il dislivello è di m 733 e il sentiero non prevede particolari difficoltà. Arrivati al rifugio Remauro si prosegue a piedi in direzione Forno di Zoldo . Alla  località tabià Seguiamo la segnaletica del sentiero 494 , che sale lungo la sinistra orografica della Val Inferna sino alla omonima forcella  (m. 1.735), da qui ci si immette nel sentiero 478 che porta fino a Forcella Dèona (m. 2.053) e si continua sulla rotabile che conduce al rifugio Dolomites (ore 2 ½). Dopa aver visitato il museo della Nuvole Di Messner il rientro è con il sentiero 479 che riporta a Forcella Cibiana.

variante difficile: Sasso Lungo di Cibiana

Seguire l´evidente traccia prima in piano e poi in leggera salita sotto delle pareti rocciose, risalendo infine in obliquo verso destra la parte alta di un ghiaione fino ad una forcella erbosa. Da qui andare a destra verso una roccia con bollo rosso da cui parte la via di salita. Salire subito il saltino roccioso a destra (I), non badando all´invitante cengia-rampa rocciosa che sale a sinistra e poi termina sulla parete, e salire per traccia a delle placche bianche poco inclinate poco sopra. Risalirle verso sinistra entrando nella larga cengia in salita di accesso alla parete W, con fondo roccioso e ghiaioso e sospesa sulla parete (attenzione in discesa), con tetto a metà cengia che richiede di abbassarsi un po´. La cengia termina su pendio di roccette e ghiaie oltre lo spigolo, seguire a destra i bolli rossi sbiaditi, raggiungendo un canale-camino di 4 m da risalire direttamente (I+), uscire a sinistra e seguire i bolli rossi. Si sale un altro saltino di roce (I) ed un canale roccioso di 5 m (I+), se ne esce a sinistra per cengetta e si segue a destra (frecce) per altra cengetta fino ad un breve canale in direzione di una antro. Si entra nell´antro proprio sotto un buco di uscita e si arrampica in spaccata per circa 3 m con buoni appoggi per i piedi, uscendo direttamente dal buco (II-, buoni appigli fuori dal buco, attenzione ai sassi, in alternativa si può seguire la rampetta di rocce a sinistra dell´antro, ma con maggiore esposizione e difficoltà). Usciti dal buco puntare dritti salendo verso la parete rocciosa con bollo rosso, evitando un canale a sinistra, e salire al cornicione un po´ esposto che sale verso sinistra (I+). Ancora per ghiaie e per una altro canaletto si raggiunge un forcellino, quindi a destra per ghiaie ad un saltino verticale di 2 m ben appigliato con fessura obliqua (I+). Si risale per pendio di detriti verso destra ed una altro canaletto (I), ancora per detriti fino ad una breve rampa rocciosa (I+) che porta ad un altro forcellino. Per pendio roccioso seguire i bolli rossi verso destra fino al crestone e per larga dorsale di ghiaie in breve alla croce di vetta.  

Discesa:   Come per la salita, scendere direttamente per il buco senza farsi tentare dalla rampa rocciosa sulla sinistra.

Secondo giorno:    Dal Passo Cibiana (ss 347) a Le Bócole (Forno di Zoldo)

Dislivello: 500 m ca. in salita e 1200 m ca. in discesa   Tempo di percorrenza: 5/5.30 ore

A sud del Passo Cibiana si imbocca una carrareccia che si inoltra per breve tratto in una zona di prati dove si imbocca, sulla sinistra, una strada forestale (483; Alta Via n° 3) che sale nel bosco. Dopo una ripida rampa, raggiunto uno slargo la si abbandona per seguire, sulla destra il comodo sentiero 483. Usciti dal bosco si raggiunge un trivio. Tralasciando i sentieri di sinistra (483, Forcella Bèla) e in centro (485, Forcella delle Ciavazòle o de La Grava) si prende quello di destra (485) fino alla Forcella de le Calàde dove si scende a sinistra per sentiero erto ma sicuro sino all’orlo di un grande franamento. Raggiunto il fondo del bacino ghiaioso, si traversa seguendo i segni rossi che portano ad un sentiero che risalendo ripido porta poi alla Casèra Bosconero.
Dal rifugio, seguendo il sentiero 490 si divalla ripidamente in Val Bosconero dove, attraversato il letto del Rù di Bosconero si continua con minor pendenza nel bosco raggiungendo un bivio in località Pian del Mugón 1060 m . Abbandonato il sentiero 490 (che scende direttamente alla statale 251 in località Ponteséi) si continua sulla destra lungo il sentiero 491. Oltrepassata la deviazione per la Casèra del Fagarè si inizia infine a scendere e si raggiunge l’incrocio fra le ss 251 e ss 347, da dove, discendendo poche centinaia di metri la ss 251 (galleria), si raggiunge la località Le Bócole.

Apuane – Pizzo delle Saette 19 Giugno

Domenica ritrovo alle 6:45 in sede per l’escursione al Rifugio Rossi dalla Borra di Canala e per la variante EE che percorrerà la Cengia Dei Partigiani (Pizzo delle Saette) .

Potremo trovare da mangiare e da bere al rifugio, ma si consiglia di portare acqua in abbondanza.

 

 

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CORSICA 02-03-04-05 giugno 2016

CORSICA 02-03-04-05 giugno 2016  

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La Corsica per i suoi scenari di mare, monti e le sue incantevoli città è un paradiso sia per gli escursionisti che per i turisti; entrambi vi possono passare un’indimenticabile vacanza. La nostra intenzione è quella di dare un assaggio delle innumerevoli possibilità escursionistiche di questa stupenda isola. Non si tratta perciò di una vacanza turistica ma di una gita di carattere prevalentemente escursionistico, e si richiede ai partecipanti un buon spirito di adattamento, dato che il pernottamento sarà in bungalow o in appartamenti nel villaggio montano di Calacuccia alle pendici del monte Cinto.

1°giorno

Il primo giorno iniziamo con un trekking nella zona nel Deserto degli Agriates (area protetta di 5000 ettari, fatta di rocce calcaree e macchia mediterranea, abitata solo da qualche pastore).

Il nostro percorso ad anello parte dalla spiaggia dell’Ostriconi, che si trova a nord di Calvi, all’inizio del Deserto degli Agrieti.  Questa bella spiaggia di sabbia, lunga circa 700 metri, con qualche duna, è una delle spiagge più selvagge della Corsica. Si tratta di un tranquillo percorso ad anello di 3 h (400m dislivello) con ritorno alla spiaggia. Finita l’escursione riprendiamo il pullman per dirigerci nell’ interno dell’isola, presso Calacuccia, caratteristico villaggio che si trova sulle rive del lago omonimo.

2° giorno

¨1° Percorso: Lozzi – Monte Cinto – Lozzi Escursione solo per esperti (ED)

Il Monte Cinto è la montagna più alta della Corsica . La salita è su sentieri impervi e su cresta , ed è ricca di ampie vedute panoramiche. Occorrono ramponi e piccozza. Dislivello 1700 mt. circa Tempo complessivo 9 h

 ¨2° Percorso: Lago di Nino. Escursione di media difficoltà (EM)

Il lago di Nino È un lago glaciale che ha la reputazione di essere il «più bello della Corsica». Qui si trovano le pozzine, prati frazionati da buchi d’acqua. Si possono avvistare anche dei cavalli «selvaggi» ma talmente abituati a vedere turisti che ci si può avvicinare facilmente.

Il punto di partenza della passeggiata si trova vicino alla casa forestale di Poppaghia sulla D84, a nord-est di Evisa e del colle di Vergio. Dislivello 730 mt. Tempo complessivo 4:30 h

Per questa escursione va verificata la possibilità delle percorribilità delle strade da parte del pullman.

 ¨3° Percorso: Trekking intorno al lago Di Calacuccia (EF)  

Tranquillo trekking intorno al lago di circa 11 km circa , 3h (300m dislivello circa)

 

3° giorno

Di buon mattino ci dirigiamo con circa 1.30h di pullman verso splendida cittadina di Porto.

Riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, il Golfo di Porto è splendido, con le sue falesie in granito rosso a picco sul mare. La piccola località balneare omonima, con la torre genovese che la contraddistingue, è una meta molto apprezzata dai turisti.

 

¨1° possibilità – Trekking Col de la Croix – Girolata – Col de la Croix (EF) Il Golfo di Girolata è un angolo assolutamente meraviglioso, a due passi dalla Riserva naturale di Scandola che si può ammirare sia a piedi che prendendo la barca da Porto.

Partiamo da Col de la Croix e attraverso un facile sentiero chiamato mare e monti, arriviamo al borgo di pescatori di Girolata. Il Golfo di Girolata è un angolo assolutamente meraviglioso, vicino alla Riserva e si può ammirare sia a piedi che prendendo la barca da Porto.

Per tutto il percorso si susseguono panorami mozzafiato sul mare . Tempo complessivo 4:30 h 600m dislivello complessivo. Andata e ritorno sullo stesso sentiero.

 ¨2° possibilità giro in barca da Porto fino alla Girolata

Per chi vuole riposarsi è possibile prendere la barca da Porto , e visitare la riserva di Scandola, fino a ritrovarsi con gli escursionisti a Girolata. Andata e ritorno in barca.

Per l’arrivo a Porto va verificata la possibilità delle percorribilità delle strade da parte del pullman

 4° giorno

*per tutti

Dopo colazione, ci dirigiamo in direzione Erbalunga, caratteristico borgo genovese che si trova sul dito della Corsica a nove km da Bastia. Dopo aver visitato Erbalunga, passiamo il resto della mattinata per le viuzze di Bastia. Alle ore 14 riprenderemo il traghetto per Livorno

 

Il presente programma può subire delle variazioni in base alle condizioni climatiche e ad eventuali imprevisti che si possono verificare durante i 4 giorni.

Le strade in Corsica sono molto strette e va verificata la percorribilità da parte del pullman, anche per questo motivo il programma può variare